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Giovedì 19 MAGGIO 2022
Vaccini e multe. Un errore da correggere

Stiamo parlando della situazione quasi inverosimile che sta interessando una categoria specifica di cittadini, quella degli over 50 che hanno eseguito la terza somministrazione dal 2 febbraio in poi e che si trovano ora alle prese con il ricevimento della comunicazione dell'avvio del procedimento della sanzione relativa all’obbligo vaccinale, dell’ammontare di 100 euro, pur essendosi recati a vaccinarsi senza nemmeno sapere di essere già oggetto del procedimento sanzionatorio a loro carico

Sono diversi i cittadini over 50 che dal mese di aprile segnalano di aver ricevuto l’avvio del procedimento sanzionatorio dall’Agenzia delle Entrate, su disposizione del Ministero della Salute, nonostante l’inoculazione di tre dosi di vaccino anti-Covid, soltanto per aver eseguito la terza somministrazione dal 2 febbraio in poi ed essersi trovati a superare anche di solo 1 giorno i termini di validità della certificazione verde Covid-19, che in Italia a partire dal 1° febbraio è stata ridotta da nove ai sei mesi (sino al 31 gennaio valeva ancora 9 mesi).

Una situazione  quasi inverosimile che sta interessando una categoria specifica di cittadini, quella degli over 50, che si trovano alle prese con il ricevimento della comunicazione dell'avvio del procedimento della sanzione relativa all’obbligo vaccinale, dell’ammontare di 100 euro, pur essendosi recati a vaccinarsi senza nemmeno sapere di essere già oggetto del procedimento sanzionatorio a loro carico.

Il decreto legge n. 1/2022 entrato in vigore l'8 gennaio 2022 ha introdotto infatti l’obbligo vaccinale per chi ha compiuto 50 anni. L'art. 4-sexies (Sanzioni pecuniarie) della suddetta norma stabilisce, al comma 1, che in caso di inosservanza dell'obbligo vaccinale di cui all'articolo 4-quater del Decreto-legge n. 44/2021, convertito con modificazioni dalla legge. n. 76/2021, “si  applica la sanzione amministrativa pecuniaria di euro cento in uno dei seguenti casi:
a) soggetti che alla data del 1° febbraio  2022  non  abbiano iniziato il ciclo vaccinale primario;
b) soggetti che a decorrere dal 1° febbraio 2022 non  abbiano effettuato la dose di completamento del ciclo vaccinale primario  nel rispetto delle indicazioni e nei termini previsti con  circolare  del Ministero della salute;
c) soggetti che a decorrere dal 1° febbraio 2022 non  abbiano effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario entro i termini di  validita'  delle  certificazioni  verdi COVID-19 previsti dall'articolo 9, comma 3, del decreto-legge 22 aprile  2021, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021,  87”.

Questa disposizione così come è stata scritta che considera la data del 1° febbraio 2022 come 'limite inderogabile' entro il quale gli over 50 erano tenuti a vaccinarsi per evitare la sanzione, sta mettendo in difficoltà anche le ASL di competenza territoriali nel poter accettare la contestazione del cittadino vaccinato per trasmetterla con quel margine di valutazione ragionevole all’Agenzia delle Entrate al fine di annullare il procedimento, come nei casi di chi ha fatto la terza dose da febbraio in poi ma sempre entro i 7/9 mesi dal ciclo primario, o decide di sottoporsi al ciclo completo di vaccino su prenotazione ed invito delle ASL stesse, nel principio come disposto per i sanitari al comma 5 dell'art. 4 del decreto-legge n. 44/2021.

Colpire con le sanzioni i pro vax e i vaccinati fa indiscutibilmente perdere di significato il procedimento di avvio sanzionatorio stesso se è vero che è stato introdotto mirando al senso civico e di responsabilizzazione dei cittadini (e non per far 'cassa' a tutti i costi) su un problema così importante, di fronte un virus che abbiamo visto far strage di vite umane nonchè mettere in grossa difficoltà, al verificarsi di numerosi ricoveri in area medica ed intensiva, l'assistenza sanitaria per i pazienti sofferenti di altre patologie.

Tenendo conto che il decreto è stato approvato sotto le festività natalizie e che è entrato ufficialmente in vigore dopo l’Epifania, non si è nemmeno dato il tempo alle Istituzioni governative di Regioni e Comuni di poter organizzare una capillare campagna informativa sull’obbligo vaccinale degli over 50 e delle sanzioni legiferate. Il Ministero in primis, eventualmente con il coinvolgimento degli Organismi della Sanità di ciascuna Regione italiana, attraverso la promozione di una campagna informativa avrebbe potuto inoltrare un avviso con prenotazione immediata alla somministrazione a quei cittadini che al 2 febbraio potevano risultare non in regola. E’ chiaro che dall’8 gennaio al 31 gennaio la tempistica è stata irrisoria per tutti, per qualsiasi iniziativa, considerato che c’era inoltre da apprendere una ancora nuova normativa per gli addetti ai lavori.

Per nulla agevole, inoltre, la burocrazia da seguire per contestare l’avvio del procedimento sanzionatorio. Chi lo riceve dovrà comunicare alla Asl territoriale di competenza la propria giustificazione per non risultare vaccinato con le tre dosi alla data del 1° febbraio ed in contemporanea deve inviare notizia di tale comunicazione all’agenzia delle Entrate, accedendovi tramite portale del sito web. Dalla ricezione della comunicazione, entro altri 10 giorni è poi la Asl a dover comunicare alla Agenzia delle Entrate se l’annullamento della sanzione è giustificabile oppure no. E’ risaputo ed in altre occasioni è stato segnalato anche dai medici di famiglia che tanti pazienti non hanno manualità col PC, per chi l’ha peraltro con una connessione internet che è a pagamento.

Un problema divenuto oramai serio questo delle sanzioni relative all’obbligo vaccinale per gli over 50 che necessita di intervento governativo mirato ad apportare un correttivo alla norma menzionata. E’ infatti indispensabile, se non altro, dare margine di valutazione alle ASL territoriali delle regioni perchè possano intervenire sull' annullamento dell'avvio dei procedimenti delle sanzioni per tutti coloro che, ancor prima di ricevere la comunicazione, erano già vaccinati od in fase quantunque inoltrata del primo ciclo di vaccinazione, per portarlo nei tempi dovuti a compimento con tutte le somministrazioni. Ragionevole è altresì l’eliminazione della sanzione a chi, su invito delle ASL entro tot giorni (come avviene per i sanitari), accetta di sottoporsi immediatamente alla vaccinazione, sempre nel rispetto delle tempistiche, a tutti e tre le dosi.

Elisabetta Caredda

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