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Lunedì 20 AGOSTO 2012
Farmaci equivalenti. Bianco (Fnomceo): “Un Tavolo Tecnico per fermare polemiche e provocazioni”

Per il presidente della Federazione degli Ordini dei Medici il tavolo tecnico permetterà di "risolvere dubbi e criticità" sulle nuove norme per la prescrizione dei farmaci, evitando "polemiche che non fanno bene alla sanità” e ponendo le condizioni per "l'uso appropriato dei farmaci equivalenti".

“Ammodernare il sistema sanitario per garantirne la sostenibilità economica, l’equità e l’universalità significa certamente avviare un processo decisionale determinato ed autorevole, ma anche governare i conflitti, quelli potenziali e quelli emergenti, risolvendo incertezze e difficoltà e, per quanto ci riguarda, assumendo gli obblighi e le correlate responsabilità. Questo è lo spirito e il fine di ciò che allora chiedemmo, questo è quanto continuiamo a chiedere”. Con queste parole il presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Amedeo Bianco, torna a chiedere oggi l'apertura di un tavolo tecnico presso il ministero della Salute che abbia come oggetto di lavoro il sistema di prescrizione dei farmaci.

Bianco ha infatti ribadito "la nostra piena condivisione di politiche sanitarie volte all’uso appropriato di farmaci equivalenti, idonee a conseguire, magari non subito, economie ai cittadini e allo stesso sistema sanitario" - risparmi che "dovrebbero restare ed essere reinvestiti nel Sistema” - ma anche sottolineato la necessità di un tavolo tecnico per “affrontare e dare soluzione a incertezze interpretative e difficoltà applicative” della norma sulle prescrizioni di farmaci per principio attivo contenute nella Spending review ed evitare così “l’accendersi di polemiche, che non fanno bene alla nostra sanità pubblica già in preoccupanti sofferenze”.

“La Fnomceo – ha infine precisato il presidente Bianco - respinge con forza e denuncia come infondate e provocatorie tutte quelle affermazioni e iniziative che in questi giorni alcuni soggetti di rappresentanza autoreferenziale e in ricerca di immagine e ruoli, hanno portato nel dibattito; un inquinamento che ha rappresentato legittime e fondate preoccupazioni dei medici prescrittori come comportamenti conservatori e pregiudiziali o, peggio, ispirati dalla difesa di interessi illegittimi e collusivi. Questa deriva del confronto è inutile e soprattutto deleteria perché confonde ed esaspera medici e cittadini, incidendo negativamente al loro interno e tra questi e l’istituzione sanitaria”.

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