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Mercoledì 22 AGOSTO 2012
Farmaci equivalenti. Testa (Snami): “Il Ssn sta facendo i passi del gambero”

Ma il presidente dello Snami non si riferisce solo alla norma introdotta con la spending review che obbliga i medici a prescrivere i farmaci per principio attivo. “Ospedaletti, stupida burocrazia e costrizioni varie” sono le criticità su cui lo Snami annuncia battaglia.

“Gli accadimenti negativi per i medici in questi ultimi tempi si susseguono in maniera incalzante e soprattutto negativa”. A denunciarlo è il presidente dello Snami, Angelo Testa, che cita la norma sull’obbligo di prescrizione medica per principio attivo solo come l’ultima delle scelte errate della politica per la sanità. “Nella nostra esperienza clinica, su segnalazione dei pazienti, verifichiamo quotidianamente le differenze che vi sono tra farmaci solo apparentemente uguali, ma non identici tra loro”, afferma Testa spiegando che “ogni casa farmaceutica che produce farmaci generici può utilizzare eccipienti con componenti differenti. Questo, assieme alla biodisponibilità del farmaco che può anch’essa essere differente, può accentuare anche di molto la diversità verso l'originale. Come conseguenza possibili maggiori effetti collaterali e minor efficacia per la non corrispondente concentrazione di principio attivo”.

Testa critica inoltre il Governo per “aver mascherato tutta l'operazione con un risparmio per lo Stato” affermando che questo “non corrisponde a verità. La mancanza di una lista di trasparenza e il non avere notizie sulla filiera di alcuni farmaci è indubbiamente un aspetto da sanare. In uno studio fatto dal nostro Sindacato ci risulta che solo una piccola parte dei pazienti aderisca direttamente alla sostituzione del farmaco da parte del farmacista, mentre la stragrande maggioranza preferisce tornare dal medico per avere una conferma”.

Ma la criticità non finiscono qui. “L'aver riempito di burocrazia l'atto medico della prescrizione non è altro che un maldestro tentativo intimidatorio dal far desistere per stanchezza dallo stesso. E' come se in una constatazione di decesso o in un'altra certificazione non facesse fede la mia firma ma dovessi a suggello di ciò ribadire per iscritto la mia convinzione. Un po' l'idiozia degli anni passati di far controfirmare le note Aifa, poi giustamente cassata”.

Secondo il presidente dello Snami, poi, “è palese che non interessa alcun confronto. Si vuole punire, senza peraltro riuscirci, una categoria (i medici, ndr) rea di dire la verità e di non subire passivamente il gioco dello smontare pezzo per pezzo il Sistema sanitario nazionale. Giocando sul fatto che i cittadini spendono in farmaci parecchie decine di euro dovute ai ticket si è voluto far credere loro che la colpa è del medico corrotto e colluso con le case farmaceutiche. Medico che prescriverebbe i farmaci non nel loro interesse ma esclusivamente nel proprio”.
Testa assicura che lo Snami è pronto a dare battaglia e “di combattere per la sopravvivenza della professione che svolgiamo, per la quale abbiamo studiato e ci sacrifichiamo giorno dopo giorno. Le sollecitazioni che riceviamo quotidianamente vanno dalla proposta della disobbedienza civile, al ricorso agli ordini dei medici perché venga rispettata la deontologia, alla raccolta delle firme per un referendum abrogativo, all'utilizzo delle nostre sale d'aspetto per informare puntualmente i pazienti sulla verità di queste operazioni”.

“Le nostre battaglie – ha concluso Testa - saranno quelle di sempre: salvaguardare nostra professione intellettuale e il rapporto duale tra medico e paziente che lo ha liberamente scelto, salvaguardare gli emolumenti dei medici sempre più erosi da tagli ed inflazione, combattere le aggregazioni forzate, risolvere la burocrazia stupida e inutile che ci riempie la giornata, denunciare puntualmente le disfunzioni del sistema senza assume posizioni da zerbino”.

Quanto ai progetti futuri interni al sindacato, “c'è la possibilità di ampliare e rafforzare il gruppo dirigente favorendo senza condizioni l'apporto di tutti per creare uno Snami più forte. Questo è quello che mi chiedono i dirigenti della periferia e in questo senso ci stiamo muovendo, coinvolgendo tutti per un sindacato che aspira a crescere ancora di più dal punto di vista organizzativo e confermare numericamente il trend positivo di questi ultimi tre anni”.



 

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