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Venerdì 10 GIUGNO 2022
Pazienti fragili. L’Asl Roma 2 presenta il progetto Curare@casa

L’obiettivo è garantire la continuità assistenziale terminato il percorso ospedaliero, integrando cure per acuti, cure primarie e mmg. Sfruttando il telemonitoraggio e telenursing si punta alla prevenzione/riduzione delle complicanze neuro-cognitive e psico-comportamentali e alla riduzione della quota di accessi inappropriati al PS, ma anche per garantire l’accesso tempestivo in ospedale del paziente che necessita di riospedalizzazione. D’Amato: “Il Covid ci ha insegnato che è assolutamente necessario rafforzare l’assistenza territoriale”.

La Asl Roma 2 presenta Curare@casa, il progetto partito in fase sperimentale in due distretti a fine 2021 e finalizzato a garantire la continuità assistenziale terminato il percorso ospedaliero, integrando cure per acuti, cure primarie e medici di medicina generale. I risultati attesi riguardano: la prevenzione/riduzione delle complicanze neuro-cognitive e psico - comportamentali causate da una prolungata degenza ospedaliera; la riduzione della quota di accessi inappropriati al Pronto Soccorso degli anziani fragili con patologia acuta o cronica riacutizzata; l’accesso tempestivo in ospedale del paziente che necessita di riospedalizzazione.

L’obiettivo è ampliarlo poi a tutti i 6 Distretti del territorio aziendale e sviluppare anche percorsi che coinvolgano ulteriori aree specialistiche di dimissione ospedaliera.

La modalità operativa è attivata dal medico della UOC Geriatria o della UOC Neurologia dell’Ospedale Sant’Eugenio, prima della dimissione, che individua il paziente anziano fragile, sulla base degli score definiti nel progetto. Identificato il paziente, l’Unità Valutativa Ospedaliera (UVGO) segnala alla Unità Valutativa Geriatrica Territoriale (UVG) il caso clinico e si stabilisce un incontro per la condivisione del Piano Assistenziale Integrato (PAI); viene costituita apposita cartella clinica per la sorveglianza del paziente dimesso, che viene poi seguito con telemonitoraggio e telenursing tramite piattaforma informatica dedicata dalla Centrale Operativa Aziendale (COA-Restart) e dalla Unità Valutativa Multidimensionale(UVM). L’UVM prevede la collaborazione delle UUOOCC Geriatria, Neurologia e dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) e stabilisce una collaborazione con il Medico di Medicina Generale (MMG) anche tramite numero telefonico dedicato ed email. 

Il telemonitoraggio, effettuato tramite devices consegnati al caregiver familiare appositamente addestrato, consente di identificare precocemente eventuali emergenze cliniche gestibili a domicilio, o intercettare situazioni che necessitino di ricovero ospedaliero con percorso dedicato.

“La Asl Roma 2 - spieg l’azienda in una nota - è caratterizzata da un territorio molto vasto e variegato, nel quale si registra una popolazione totale di circa 1.300.000 residenti, di cui 93.000 anziani in condizione di fragilità caratterizzata da polipatologie, comorbidità, presenza di deficit cognitivi e motori e rischio di ospedalizzazione o di istituzionalizzazione.  Numerose esperienze di telemedicina svolte durante la pandemia COVID-19 hanno dimostrato i vantaggi dell’utilizzo della telemedicina nel migliorare l’assistenza del paziente a domicilio; sfruttando questa esperienza, il progetto “Curare@casa” imposta una risposta funzionale di sintesi tra tecnologia e competenza sanitaria e sociale, per creare un processo di tutoring sugli anziani fragili complessi residenti sul territorio aziendale”.

Alla presentazione del progetto ha partecipato anche l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, che definito quello della Asl Roma2 “un progetto importante che ha l’obiettivo di garantire la continuità assistenziale terminato il percorso ospedaliero, integrando cure per acuti, cure primarie e dei medici di medicina generale. Il Covid - ha aggiunto D'Amato - ci ha insegnato che è assolutamente necessario rafforzare il servizio di assistenza territoriale, per andare incontro alle esigenze e i bisogni delle persone. In questo contesto la Telemedicina rappresenta una vera rivoluzione capace di garantire un’attività di consulenza a distanza e di condividere le informazioni tra specialisti anche di discipline diverse con un evidente miglioramento nel percorso di cura del paziente” ha concluso l'assessore.

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