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Mercoledì 15 GIUGNO 2022
“Italiani più stressati da crisi economica che da guerra”. Il focus degli psicologi

Il 33% a disagio per il conflitto Russia-Ucraina ma il 35% teme l’inflazione. Lazzari (Cnop): “Gli studi psicologici hanno dimostrato che la capacità di affrontare le situazioni difficili si apprende e si sviluppa. È necessario utilizzare le competenze psicologiche per promuovere resilienza a livello collettivo e individuale”.

Secondo il recente sondaggio dell’Istituto Piepoli realizzato per il Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi, a stressare maggiormente gli italiani sono i problemi legati alla crisi economica e all'inflazione. 
Le preoccupazioni per la guerra tra Russia e Ucraina passano in secondo piano rispetto a quelle legate al rapido aumento dei prezzi dei beni di consumo. Inflazione e crisi economica generano ansia nel 35% del campione mentre il 33% è stressato dallo scontro bellico e teme un conflitto mondiale. Dunque, i fattori scatenanti cambiano ma il disagio psicologico resta alto.

Si conferma, infatti, uno scenario critico per la popolazione italiana che fino a pochi mesi fa doveva fare i conti con le problematiche legate al Coronavirus e adesso deve affrontare il carovita e le incognite economiche. In questa fase, grazie al calo dei contagi, l'emergenza coronavirus finisce ormai al settimo posto tra le principali fonti di stress.

"Si parla molto di resilienza - commenta David Lazzari, Presidente del Cnop - ma ora serve una strategia per promuoverla, ad iniziare dalla scuola. Gli studi psicologici hanno dimostrato che la capacità di affrontare le situazioni difficili si apprende e si sviluppa. È necessario utilizzare le competenze psicologiche per promuovere resilienza a livello collettivo e individuale. Dobbiamo utilizzare le risorse che abbiamo - conclude Lazzari - nel modo migliore e più efficace"

 

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