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Martedì 28 AGOSTO 2012
Decreto Balduzzi. La Cgil lo boccia: "Deludente e negativo" 

Lapidario il giudizio della Cgil sul decreto del ministro della Salute. Per Lamonica (segretario confederale) e Cecconi (resp. politiche salute)
il provvedimento ha fallito proprio sulle norme più attese e cioè cureb primarie, intramoenia, non autosufficienza ed edilizia sanitaria. 


"Spiace dirlo, ma il testo è deludente, e persino negativo, proprio nelle norme più “attese”: cure primarie h24, libera professione, non autosufficienza, edilizia sanitaria".

Non lascia dubbi la dichiarazione giunta oggi pomeriggio dai vertici confederali della Cgil che di fatto boccia il decreto Balduzzi.
Per Vera Lamonica, segretaria confederale e Stefano Cecconi, responsabile delle politiche per la salute del sindacato, "sulle cure primarie non c’è nessuna garanzia che i cittadini, finalmente, possano rivolgersi ai medici di base nelle 24 ore e per tutti i giorni della settimana. Sfuma così la possibilità di aprire centri socio sanitari diffusi nel territorio, utili anche per prevenire ricoveri inutili e sovraffollamenti in pronto soccorso". 

E poi, "sulla libera professione si attua una “sanatoria” per chi non si è messo in regola con le leggi, permettendo di svolgere a medici pubblici l’attività intramoenia negli studi privati". 

E ancora, "sulla non autosufficienza - vera emergenza nazionale - non si stanziano risorse aggiuntive, anzi si interviene in modo confuso e preoccupante, persino sull’indennità di accompagnamento per i disabili".

E infine, "sull’edilizia sanitaria si prevede un allargamento degli spazi ai privati, fino alla cessione di ospedali pubblici in cambio di lavori di ristrutturazione". 

"Dopo le ultime manovre, compresa la spending review concludono i due sindacalisti - ci si aspettava dal Ministro un intervento limpido per riqualificare il servizio sanitario nazionale pubblico, duramente provato dai tagli. Invece ci troviamo di fronte a proposte confuse e contradittorie, presentate ancora una volta con decreto legge, senza un confronto trasparente con il sindacato e le associazioni di rappresentanza". 

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