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Martedì 28 AGOSTO 2012
Decreto Balduzzi. Binetti (Udc): “Spero che il governo non ponga la fiducia sul Dl” 

Solo in questo modo secondo la Binetti sarà possibile arricchire un testo che contiene norme importanti su intramoenia, responsabilità e nomine. Materie su cui il Parlamento ha lavorato per anni. L’augurio è che l’esecutivo passi “dai tagli allo sviluppo, per ora di sviluppo non abbiamo visto nulla”

L’auspicio per Paola Binetti, deputata di punta dell’Udc e membro della Commissione Affari Sociali della Camera è che il Parlamento non sia “scippato” con la fiducia, l’ennesima, della possibilità di poter arricchire con il dibattito parlamentare e quindi gli emendamenti il decreto Balduzzi che contiene norme importanti su intramoenia allargata, responsabilità professionale e nomine “tutte materie – dice la Binetti – su cui il Parlamento ha lavorato per anni”.
 
On Binetti, prima di una sua valutazione sul decreto le chiedo se le materie di cui è composto il testo Balduzzi giustificano la decretazione d’urgenza.
Il ministro stava lavorando da diversi mesi all’idea di un decreto che contenesse non solo misure urgenti che migliorassero l’efficacia e l’efficienza del Ssn ma che in qualche modo andasse ad incidere anche sugli stili e sui comportamenti che caratterizzano la sanità e che sono interpretati, a suo modo, come potenziale fonte di sprechi o di distrazione di risorse rispetto a quello che dovrebbe essere l’obiettivo principale: la salute. Il decreto legge del ministro trova giustificazione perché il tema dell’intramoenia allargata che il Ministro si era impegnato a fare entro giungo è slittato al 30 settembre.
 
Non si poteva allora fare un decreto solo per queste tematiche senza inserire la ludopatia, il fumo e le bevande gassate?
Diciamo che l’urgenza di dover affrontare il tema dell’intramoenia allargata ha fatto da testa di ponte perché venissero inseriti anche un’altra serie di interventi tesi a migliorare la qualità del sistema sanitario nazionale e su questo la decretazione d’urgenza ci può stare.
Quello che sorprende sono gli elementi di contorno, la tassazione sulle bevande gassate, quella sul gioco d’azzardo e sul fumo. Queste tre cose seppur importanti sono diversamente importanti perché incidono sugli stili di vita e la medicina preventiva ma che per definizione per essere preventive non rientrano necessariamente in un decreto d’urgenza.
 
Si, ma i provvedimenti su bevande gassate e fumo si concretizzano in tasse e ad essere maliziosi trovano giustificazione nella decretazione d’urgenza per la necessità dello Stato di fare cassa.
Io non sarei così maliziosa. La decretazione d’urgenza c’è perché tutta la storia legata allo sviluppo dell’intramoenia in questi mesi e che scade il 30 settembre evidentemente da ragione all’urgenza del ministro. Diciamo che il ministro, alla locomotiva dettata dall’intramoenia allargata, ha attaccato una serie di vagoni che hanno una loro plausibilità. Però nel gioco d’azzardo c’è una contradizione intrinseca vale a dire lo Stato lo promuove con campagne pubblicitarie martellanti sapendo che questo che questo provoca un aumento progressivo del Gap (Giocatore d’azzardo patologico) su cui poi deve intervenire successivamente facendo investimenti come l’inserimento del gioco d’azzardo patologico nei Lea.
Insomma lo Stato non dovrebbe guadagnare su un fenomeno che crea patologia.
Comunque meglio tassare il gioco d’azzardo il fumo e le bollicine piuttosto che le benzina che determina una aumento di tutti gli altri costi con un impoverimento complessivo spaventoso per il Paese.
 
Le piacciono le norme su intramoenia, responsabilità professionale e nomine contenute nel decreto?
Noi alla Camera abbiamo lavorato sul governo clinico, il Senato sulla responsabilità e il ministro ha fatto una sintesi nel decreto che dovrebbe guadagnare in unitarietà e in coerenza applicativa. Balduzzi ha raccolto molte nostre proposte. Io mi auguro però che su questo decreto non si metta la fiducia e sia possibile da parte nostra intervenire con quegli emendamenti che possano essere discussi collegialmente in Parlamento.
Noi abbiamo lavorato su queste materie con immensa passione civica attraverso le audizioni, i dibattiti, i rapporti con le persone. ripeto il mio augurio è che non ci venga scippata la possibilità di esprimere quello che ognuno di noi ritiene possa contribuire a rendere più efficace un decreto della cui necessità sono tutti convinti.
 
Certo se vediamo come questo governo e gli altri che lo hanno preceduto hanno usato la decretazione d’urgenza non c’è da aspettarsi molto
C’è una ragione per tutto questo: esautorare il Parlamento di quello che è la sua funzione specifica: fare le leggi. Il nostro senso di responsabilità personale che ci impegna a sostenere questo governo rischia di trasformarsi in una mancanza pesante di rispetto per il Parlamento che è sempre più impegnato a votare soluzioni già precostituite.
 
Che fine ha fatto il Ddl governo clinico che era pronto per l’Aula?
Aspetta di essere calendarizzato ma nel momento in cui passasse questo decreto e alcuni punti fermi fossero in contraddizione il ddl non arriverebbe mai in aula per questo avremmo piacere di inserire anche degli emendamenti sui punti più qualificanti. Solo in questo modo si darebbe una risposta dignitosa al lavoro del Parlamento e anche una risposta responsabile del lavoro del ministro.
 
Mi sembra, rispetto a qualche mese fa, che il suo giudizio su questo governo sia un po’ più disincantata. Mi sbaglio?
Questo governo ci ha restituito la credibilità internazionale e ci ha fatto tornare nella realtà dopo anni in cui hanno raccontato che tutto andava bene. Però ci sta anche facendo camminare su un crinale di una montagna per cui se facciamo un passo falso rischiamo di precipitare. Io mi auguro che l’esecutivo riesca a passare dai tagli allo sviluppo perché per ora noi di sviluppo non abbiamo visto nulla e la tassa sulle bollicine e il fumo è un po’ poco per riempirci di speranza. 

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