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Sabato 20 OTTOBRE 2012
La vicepresidente del Cda della Luspio: "Ecco il nostro Master"

L'Università Luspio di Roma da quest’anno aprirà un piano di studi per la Laurea di secondo livello in Economia Sanitaria. “La sanità italiana ha bisogno di manager competenti – spiega Carmela Pierri – e questo settore può offrire buone prospettive occupazionali”.

La Libera Università degli Studi per l’Innovazione e le Organizzazioni (Luspio) ha una bella sede a Roma, sulla via Cristoforo Colombo. Nata nel 1996, rivolge la sua offerta formativa in una prospettiva internazionale, con corsi di Laurea in Economia, interpretariato e traduzioni. Da alcuni anni, con il supporto delle Fondazione Formit, Luspio organizza anche master di primo e secondo livello sui temi del management sanitario, rivolti prevalentemente a infermieri che vogliano sviluppare la propria carriera in direzione del coordinamento infermieristico. Ma nel prossimo anno accademico prenderà il via un’altra iniziativa rivolta al mondo della sanità: il corso di Laurea magistrale in Economia Sanitaria. “Una grande sfida”, come la definisce la vicepresidente del CdA della Luspio Carmela Pierri, che nasce proprio da un’analisi della realtà sanitaria italiana, nella quale sono ancora troppo carenti le competenze manageriali e gestionali.

Dottoressa Pierri, come siete arrivati alla decisione di aprire un Corso di Laurea rivolto specificamente alla formazione di manager della sanità e non più in generale a manager della P.A.?
Ci siamo sempre sforzati di formulare offerte formative aderenti alla realtà, ai bisogni che emergono dalla nostra società, agli sbocchi occupazionali e ai percorsi di carriera. Vogliamo che i nostri studenti acquistino competenze utili, spendibili e dunque anche in grado di dar loro una reale prospettiva occupazionale. Negli ultimi anni abbiamo organizzato master, di primo e di secondo livello, rivolti al coordinamento infermieristico, formando oltre mille discenti, prevalentemente infermieri o comunque profili sanitari non medici, che in questo modo accostano alle competenze verticali infermieristiche anche quelle gestionali. Da questa esperienza abbiamo compreso come fosse necessario creare anche un’offerta formativa magistrale di economia sanitaria. Infatti, dialogando con i nostri discenti che in gran parte sono già professionisti attivi, abbiamo riscontrato quanto si senta la carenza di una competenza gestionale, cosa che si conferma anche guardando a quanto accade nelle Asl e nelle Regioni. Una carenza che non è imputabile ai professionisti, medici e sanitari, perché questa area di competenze oggi è del tutto assente nel loro percorso formativo. Sono infatti pochissime le Università che propongono un percorso pensato per manager della sanità.
Invece noi siamo convinti che sia arrivato il tempo, anche in Italia, di formare dei veri manager della sanità, che abbiano tutte le competenze necessarie, come quelle che hanno i grandi dirigenti di aziende.

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