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Martedì 19 LUGLIO 2022
Covid. Senior Italia Federanziani: “Sono 15 mila i piemontesi che possono beneficiare dei monoclonali”

Nei giorni scorsi incontro promosso da Senior Italia FederAnziani sulla profilassi contro il virus. “Serve un piano di reclutamento per raggiungere i pazienti fragili (onco-ematologici, trapiantati o reumatologici gravi) che non traggono protezione dai vaccini (o non possono farli)”.

In Regione Piemonte 15 mila uomini e donne possono beneficiare della profilassi con anticorpi monoclonali e proteggersi dal rischio d’infezione grave da Covid. Al momento però a non tutti è stata somministrata la terapia e si corre il rischio di sprecare dosi di farmaco (che scadono a fine mese). Vanno quindi messi in pratica nuovi accorgimenti per incentivare il ricorso ai farmaci utili per gli immunodepressi che non ottengono benefici dalla vaccinazione (o che non possono farla). E’ quanto emerso nei giorni scorsi durante un incontro virtuale che è parte del tour in 10 Regioni, promosso da Senior Italia FederAnziani. All’evento hanno partecipato i rappresentati dei pazienti e della Regione.

“Ringraziamo il Direttore Generale dell’Asl Città di Torino e Commissario dell’Azienda Zero dott. Carlo Picco e l’intera Giunta per aver risposto velocemente, nei mesi scorsi, ad un nostro primo sollecito e preso in carico la problematica dei pazienti più fragili” ha affermato Roberto Messina, Presidente Senior Italia FederAnziani, “Il target da raggiungere sono i pazienti onco-ematologici, le persone che hanno subito un trapianto , gli immunodepressi e i malati colpiti da gravi forme di artriti”. “I fragili che possono beneficiare della profilassi degli anticorpi monoclonali sono individuabili in quanto già noti e a sistema sulla piattaforma a seguito della lunga campagna vaccinale - ha proseguito Alessandro Stecco, Presidente della Commissione Regionale Sanità e Assistenza Sociale, Regione Piemonte - e come Regione tramite Azienda Zero e Assessorato sono stati  interessati con diverse comunicazioni i reparti di ematologia, i centri trapianti, gli ambulatori di reumatologia, oncologia ed infettivologia della regione, oltre che il DIRMEI. Valuteremo la possibilità di convocarli anche direttamente via sms come si fa per i vaccini”. “Sono pazienti che possono fare solo la profilassi con anticorpi perché la vaccinazione risulta inefficiente o a volte addirittura impossibile – ha concluso Roberto Messina -. Come Federanziani siamo riusciti ad ottenere dall’Agenzia Italiana del Farmaco la sospensione del test sierologico prima della somministrazione della terapia. Questo ci ha permesso di risparmiare tempo prezioso e di facilitare così il ricorso alla cura. Le dosi ferme e non utilizzate vanno però somministrate nell'interesse generale della salute di migliaia di persone”.

 

 

 

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