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Martedì 04 SETTEMBRE 2012
Decreto Balduzzi. Le Regioni: "Non ci sono gli estremi per un decreto legge" 

In un ordine del giorno diffuso al termine della Conferenza dei presidenti regionali sostanziale stop al decreto. "Non sono stati accolti i nostri emendamenti". Ribadita invece la volontà di riprendere il confronto sul nuovo Patto per la Salute. 

Ecco il testo dell'ordine del giorno della Conferenza delle Regioni del 4 settembre 2012, presieduta da Michele Iorio (Vice Presidente della Conferenza delle Regioni e Presidente della Regione Molise) in merito alla bozza di decreto sulla sanità proposto dal Governo:

“La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome con riferimento alla bozza di “provvedimento recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute”.

NON RAVVISA
nell’ultimo testo reso disponibile soltanto oggi gli elementi di decretazione d’urgenza – strumento il cui utilizzo va limitato, come autorevolmente richiamato dallo stesso Presidente della Repubblica – in quanto sono presenti aspetti normativi anche di dettaglio e di programmazione di competenza delle Regioni, mentre mancano o sono state riproposte in modo non concordato le disposizioni su cui si era incentrato il confronto fra il Ministero della Salute e Regioni, portato avanti in questi giorni: le norme per l’indennizzo degli emotrasfusi, la revisione della normativa antincendio, le norme definitive sull’esercizio della libera professione, l’utilizzo dei farmaci off-label, i precari per le Regioni con i piani di rientro.

EVIDENZIA
Inoltre che non sono stati recepiti molti emendamenti presentati dalle Regioni e da queste considerati irrinunciabili e dirimenti per la garanzia di un corretto rapporto istituzionale fra i due livelli di governo.

RIBADISCE
la volontà di proseguire un lavoro di confronto finalizzato alla sottoscrizione del nuovo Patto per la salute (2013-15), fondato sul rispetto del principio della leale collaborazione, nell’interesse di perseguire obiettivi rivolti alla sostenibilità, universalità ed equità del Servizio Sanitario Nazionale nelle sedi concertative e con gli strumenti più idonei, garantendo le risorse necessarie alla tenuta del sistema.”
 

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