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Mercoledì 05 SETTEMBRE 2012
Balduzzi si gioca tutto in poche ore. Oggi CdM sul decreto. Ma restano dubbi su testo e forma

Inizia alle 15.45 il Cdm in cui il ministro della Salute sarà protagonista assoluto. In gioco il destino del suo “decretone” che ne potrebbe uscire ulteriormente ridimensionato o addirittura “declassato” a DDL o rinviato a data da destinarsi per ulteriori verifiche.  

Entro oggi si saprà finalmente il destino del decreto Balduzzi. Alle 15.45 è infatti fissato il Consiglio dei Ministri con all’ordine del giorno anche il provvedimento del ministro della Salute.

Al momento però questo è l’unico dato certo. Il testo definitivo non è ancora ultimato e quindi non c’è certezza sui contenuti finali, anche se il testo che varcherà tra poco la soglia di Palazzo Chigi dovrebbe riprendere sostanzialmente le linee dell’ultima bozza consegnata ieri mattina alle Regioni.
Ma la vera incognita è sulla forma che prenderà il provvedimento. Ad alimentare i dubbi non sono solo gli altolà di Regioni e PD che ieri hanno chiesto di operare attraverso un disegno di legge piuttosto che con la decretazione d’urgenza.

E’ stato lo stesso comunicato stampa di Palazzo Chigi con la convocazione del Consiglio di oggi pomeriggio a tenere alta la tensione. Nell’ordine del giorno si parla infatti di “provvedimento legislativo in materia sanitaria”, senza specificare se si tratta di un decreto o di un disegno di legge.

E’ evidente che la decisione non è stata ancora presa dal Governo, anche se Balduzzi insiste per il decreto, convinto che esso serva anche a riequilibrare la spending review in alcuni punti importanti, a partire dalla riforma delle cure primarie che “compenserebbe” il taglio dei posti letto e più in generale il decreto risponderebbe alle misure di contenimento della spesa adottate sia dalla spending review che dal precedente decreto "Tremonti" con interventi di razionalizzaione dle settore sanitario.
Ma si fa strada pure la possibilità che il “decretone” sia spacchettato, inserendo le parti più controverse dal punto di vista della costituzionalità in un disegno di legge, il cui destino sarebbe a questo punto segnato fin d’ora, vista l’imminenza della fine della legislatura.
 
Vista la complessità, anche personale e politica, della vicenda non si può infine escludere un'ultima possibilità che è quella del rinvio a data da destinarsi per far decantare il tutto e magari trovare una sponda d'intesa con le Regioni che ieri proprio questo hanno chiesto, "più tempo".
Non resta che aspettare stasera.
 

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