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Venerdì 23 SETTEMBRE 2022
Elezioni. Magliozzi (Cisl Medici): “Potremmo anche perdere la salute ma non dovremo mai perdere la dignità di poterci curare”

"Il lavoro medico è diventato povere, dove c’è lavoro povero c’è lavoro precario. E dopo il precariato il passo verso il caporalato è breve. Siamo qui a inseguire governi bianchi, gialli, rossi e nessuno nel proprio programma ha avuto l’umiltà di ascoltare. Non hanno ascoltato. Noi siamo qui a difendere un articolo della nostra Costituzione che parla non solo di cittadini, ma di ciascun individuo che calpesti il suolo italiano". Così il segretario nazionale Cisl Medici.

“Il servizio sanitario è tale quando c’è il sistema”. Così Benedetto Magliozzi, segretario generale nazionale della CISL Medici, ha aperto il suo intervento presso l’evento “La Sanità nei programmi elettorali. Questa sconosciuta”. Un’occasione di incontro e confronto a pochi giorni dal voto, organizzato dall’Intersindacale Uniti per la Sanità.

“Noi stiamo rincorrendo la possibilità di dare un lavoro a chi svolge una missione - ha dichiarato Magliozzi ribadendo come il lavoro medico sia diventato lavoro povero - dove c’è lavoro povero c’è lavoro precario. E dopo il precariato il passo verso il caporalato è breve”.

E così accade che le risorse italiane scelgano di lavorare all’estero, che i pronto soccorso del territorio scoppino, che il diritto alla salute venga calpestato, così come quello di chi lavora per assicurare le cure migliori alla comunità. E in tutto questo dedalo, la classe politica latita, con scelte ed errori che, come ribadito dal segretario generale nazionale, portano a una sconfitta non solo per la cittadinanza, ma anche per la professione medica.

“Chi dovrebbe prendere le decisioni sta continuando a fare questo giochino, a rincorrere un contratto già scaduto, quando anche il precedente era stato rinnovato dopo ben 10 anni… - ha rincarato Magliozzi -. A me dà fastidio parlare di risorse salariali, diventa poco elegante, ma per noi è ancora più mortificante dover dire alla popolazione che ha già difficoltà ad accedere alle cure che probabilmente si rischia di avere una mobilitazione. Una mobilitazione che andremmo a predisporre tutti insieme per difendere un diritto fondamentale”.

"E questo diritto è quello sancito dall’articolo della Costituzione della nostra Repubblica, scritto dalla gente, scritto da coloro che all’epoca erano poco più che trentenni e che ribadirono un insegnamento fondamentale, da recuperare anche e soprattutto ora, ovvero che sono i giovani a pensare al futuro del Paese. Siamo qui a inseguire governi bianchi, gialli, rossi e nessuno nel proprio programma ha avuto l’umiltà di ascoltare. Non hanno ascoltato. Noi siamo qui a difendere un articolo della nostra Costituzione che parla non solo di cittadini, ma di ciascun individuo che calpesti il suolo italiano - conclude Magliozzi -. Potremmo anche perdere la salute, ma non dovremo mai perdere la dignità di poterci curare”.

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