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Venerdì 30 SETTEMBRE 2022
Medicina generale. Enpam: “Da nuova maggioranza segnali positivi”

L’Ente previdenziale commenta le parole di Gemmato e Mandelli: “Si sta capendo che il medico di famiglia e il farmacista sono riferimenti certi, consueti e vicini che permettono di rendere fruibile ai cittadini l’assistenza di cui hanno bisogno. È infatti evidente che fra il primo luogo di cura, cioè la casa dell’assistito, e il livello del distretto c’è una distanza evidente che non potrà essere colmata solo da case di comunità ogni 50mila abitanti”

L’ente previdenziale dei medici e dei dentisti coglie segnali incoraggianti riguardo alle strategie sulla medicina del territorio. “Si sta capendo che il medico di famiglia e il farmacista sono riferimenti certi, consueti e vicini che permettono di rendere fruibile ai cittadini l’assistenza di cui hanno bisogno – dice il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti –. È infatti evidente che fra il primo luogo di cura, cioè la casa dell’assistito, e il livello del distretto c’è una distanza evidente che non potrà essere colmata solo da case di comunità ogni 50mila abitanti”.

“Il modello resta quello della scelta fiduciaria del proprio medico, puntando sulla necessaria riqualificazione delle reti associative classiche (più medici di famiglia nello stesso studio) sia sulla loro evoluzione in reti multiprofessionali, quindi con studi dove trovare anche specialisti, psicologi, riabilitatori, infermieri del territorio e altri – continua Oliveti –. Sfruttando il Pnrr bisognerà inoltre puntare sull’integrazione e sull’innovazione informatica e tecnologica”.

“Ci auguriamo quindi che la necessaria riforma della medicina generale vada in questa direzione, di maggior organizzazione professionale e tecnologica. Vanno eliminati gli inaccettabili ritardi delle Convenzioni, e finanziati i sempre più gravosi costi dei fattori produttivi dell’assistenza ”, conclude il presidente dell’Enpam.

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