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Lunedì 02 AGOSTO 2010
Brunetta: certificati on line a regime da settembre

Entro metà settembre il sistema che consentirà ai medici di inviare i certificati di malattia on line all'Inps sarà a regime in tutta Italia. E per chi non si atterrà alle nuove regole arriveranno sanzioni. È questo l’annuncio del ministro dell'Innovazione e della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta

“Sui certificati medici on line voglio chiudere il collaudo per metà settembre e chi c’è, c’è e chi non c’è, non c’è”.  E per chi non si atterrà alle nuove regole “ partiranno le sanzioni”.  Parola del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta che oggi ha indetto una conferenza stampa nella sede del suo dicastero “per far chiarezza” su un tema che sta sollevando non poche polemiche tra i camici bianchi.
Da metà settembre quindi il sistema che consentirà ai medici di inviare i certificati di malattia online all’Inps sarà a regime in tutta Italia. Una “piccola grande rivoluzione che eliminerà centinaia di milioni di pezzi di carta”  determinando  risparmi per le aziende, l’Inps e i cittadini, che così eviteranno il “grattacapo dell’invio delle doppia raccomandata per il certificato che attesta la malattia” ha assicurato il ministro.
La fase di collaudo doveva terminare a metà luglio, ma i tempi si sono allungati in quanto appena un terzo dei medici ha avuto il codice di identificazione che consente l’invio del documento.  Inoltre, ha ammesso il ministro “abbiamo incontrato piccole resistenze e miopie” che hanno finito per rallentare il passo.
Brunetta ha anche rispedito al mittente gli attacchi della Cgil Medici: “Non li ringrazio, si sono messi di traverso sin dal principio, sono loro i veri conservatori”.
Per accelerare il processo di messa a regime dei certificati on line, il ministro della Pubblica amministrazione ha richiamato all’ordine i presidenti delle Regioni italiane: “Le Regioni – ha spiegato –  dovranno fare in modo che le Asl spediscano ai medici entro il mese di agosto il Pin di identificazione. Infatti, finora – ha precisato – non sono mancate le ‘lentezze’ che hanno fatto slittare la data di messa a regime del sistema. Sono stati distribuiti soltanto un terzo dei Pin con l'eccezione di alcune Regioni virtuose come Lombardia e Marche”.

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