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Lunedì 03 OTTOBRE 2022
Crisi energetica. Regimenti (FI): “L’Europa deve tener conto delle ripercussioni sul mondo della sanità”

"Riteniamo urgente che sia posto un tetto al prezzo del gas, che siano ridotte speculazioni e ingiustificati arricchimenti, colpendo gli extraprofitti dei fornitori, e favorendo un approvvigionamento più economico di questa materia prima. Ma soprattutto l’Europa deve assolutamente dar vita a un nuovo Recovery fund, a tutela delle aziende, delle famiglie ma anche del mondo della salute dei malati". Così la componente della commissione Sanità al Parlamento europeo.

“Nell’affrontare la crisi energetica, l’Europa non può e non deve trascurare le sue pericolose ripercussioni nel mondo della sanità. Il caro bollette sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese, ma impatta fortemente anche sugli ospedali, sulle Asl e su tutte le strutture sanitarie, e come conseguenza influisce anche sulla salute dei malati”.

Lo afferma l’eurodeputata Luisa Regimenti, componente della commissione Sanità al Parlamento europeo e responsabile per l’Ue del dipartimento Sanità di Forza Italia, alla vigilia delle votazioni della plenaria sulle misure per arginare il rincaro dei prezzi energetici in tutta Europa. 

“L’accordo raggiunto venerdì dal Consiglio Ue, che prevede tra le altre cose il taglio dei consumi - prosegue la Regimenti – non risolve il problema della grave emergenza che stiamo attraversando, e dobbiamo avere ben presente che questa va affrontata anche nell’ambito della sicurezza nella sanità europea, che davvero rischia di far entrare in crisi l’intero settore. Per questo riteniamo ancor più urgente che sia posto un tetto al prezzo del gas, che siano ridotte speculazioni e ingiustificati arricchimenti, colpendo gli extraprofitti dei fornitori, e favorendo un approvvigionamento più economico di questa materia prima. Ma soprattutto - conclude - l’Europa deve assolutamente dar vita a un nuovo Recovery fund, a tutela delle aziende, delle famiglie ma anche del fragile e vulnerabile mondo della salute dei malati, che inevitabilmente sono i più esposti e a rischio”.

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