quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 04 OTTOBRE 2022
Aborto. Gli “sportelli pro-vita” ledono il diritto alla libera scelta



Gentile Direttore,
apprendiamo che in Regione Liguria la coalizione vincitrice alle elezioni politiche ha già subito avanzato una proposta di legge per l’istituzione degli “Sportelli pro vita in ogni ospedale della regione in cui si eseguono interruzioni di gravidanza”. Ciò significa in pratica che ogni donna richiedente l’aborto dovrà superare un particolare “esame” teso a verificare le ragioni di tale scelte e altri aspetti della questione.

Non entriamo qui nella disputa se l’aborto sia o no un “diritto” della donna, perché in ogni caso la proposta di legge ricordata è particolarmente odiosa perché offende la privacy della donna stessa: quando una donna arriva alla scelta, ha già valutato le diverse opzioni e non ha affatto bisogno di essere ulteriormente “aiutata” al riguardo: “aiuto” che alla fine comporta (se va bene) una qualche forma di colpevolizzazione o anche di coartazione della scelta.

Riconosciamo che il voto democratico orienti le scelte politiche in modo significativo al punto da cambiare anche alcuni stili di vita, ma non può intaccare i diritti fondamentali come quello circa la libera scelta se interrompere o continuare una gravidanza garantito dalla legge 194/78.

È preoccupante dover rilevare come subito all’indomani del voto, già si sia cominciato con proposte in netto contrasto coi diritti fondamentali acquisiti e garantiti della L. 194/78. Il Parlamento sovrano ha la facoltà di modificare o abolire la Legge, ove questa fosse carente o inadatta: ma è scorretto intervenire con misure che violano la libertà di scelta della donna. 

La Consulta di Bioetica auspica che tentativi così pacchiani di violazione dei diritti elementari delle donne vengano ritirati subito, e che non siano ripetuti in altri ambiti.

Carlo Bulletti e Corrado Melega
Consulta di Bioetica, Sezione di Bologna

© RIPRODUZIONE RISERVATA