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Martedì 18 OTTOBRE 2022
“Dal Ssn non fuggono solo i medici”. La denuncia dei dirigenti amministrativi della Fedir

In una nota inviata a Governo, Regioni e Aran la segretaria generale del sindacato Elisa Petrone denuncia la fuga del personale: “Dimensioni e cause della fuga dei medici e del personale sanitario nel suo complesso sono state già perlopiù declinate. Non altrettanto si può dire per la dirigenza PTA che con le sue difficoltà, per nulla considerate, è costretta ad operare in una infrastruttura tecnico-amministrativa sempre più debole che quindi necessariamente si riflette nella difficoltà a dare tutte le necessarie risposte al disagio del personale sanitario in fuga”.

“La sezione FEDIR di FEDIRETS estremamente preoccupata per quanto si sta verificando negli ultimi tempi che deve indurre ad interrogare, a nostro avviso, non solo il sindacato ma anche e soprattutto gli amministratori pubblici: la fuga dei dirigenti delle funzioni tecnico amministrative dalla Sanità. Dimensioni e cause della fuga dei medici e del personale sanitario nel suo complesso sono state già perlopiù declinate. Non altrettanto si può dire per la dirigenza PTA che con le sue difficoltà, per nulla considerate, è costretta ad operare in una infrastruttura tecnico-amministrativa sempre più debole che quindi necessariamente si riflette nella difficoltà a dare tutte le necessarie risposte al disagio del personale sanitario in fuga”. È quanto si legge in una nota inviata a Governo, Regioni e Aran da segretario generale Elisa Petrone.

Qui di seguito riportiamo l’analisi della Fedir:

CAUSE DELLA FUGA

MIGLIORE TRATTAMENTO PRESSO ALTRI SETTORI DELLA P.A. DOVE CI SI SPOSTA
Ministero delle Finanze, Ministero delle infrastrutture, Ministero della Salute ed Enti Regionali e Provinciali, potendo ora grazie alle ultime riforme sulle assunzioni,  attingere anche alle professionalità amministrative e tecniche delle Aziende Sanitarie per dare attuazione al PNRR, ne stanno particolarmente beneficiando. Ma il contrario non avviene visto che la dirigenza PTA del SSN è la dirigenza pubblica più penalizzata. Ma se su 5000 dirigenti PTA una parte consistente – probabilmente la migliore  - decide di andare altrove il sistema non potrà che implodere essendo illusorio pensare che basta sostituirla con personale direttivo del comparto con incarichi di funzione/organizzazione.

RITMI DI LAVORO
Si lavora nella filiera SALUTE ….. e quindi le risposte devono sempre essere immediate ed i ritmi di lavoro sono incalzanti con prestazioni orarie insostenibili e spesso incompatibili con una vita serena, correlati da sempre maggiori responsabilità e poche gratificazioni. Le emergenze sono pressoché quotidiane; dai medici agli infermieri che non si trovano, ai crescenti contenziosi con le ditte e con il personale, ai lavori da fare subito fra caro materiali e caro energie. Tutto va affrontato tempestivamente nonostante la normativa in continua evoluzione sia sempre più complessa e di difficile ed impegnativa applicazione. La ormai cronica carenza assoluta di personale amministrativo e tecnico di supporto decimato da anni di blocco vero delle assunzioni e depauperamento della professionalità aggrava ulteriormente la situazione.

RESPONSABILITÀ CRESCENTI
A differenza degli altri comparti la dirigenza P.T.A del S.S.N. costituisce una minima parte della dirigenza delle Aziende ed enti sanitari ma ha in mano la maggior parte del budget annuale e la responsabilità di tutti i processi amministrativo-gestionali funzionali all'attività sanitaria e alla messa a terra di tutte le politiche di razionalizzazione/riduzione della spesa che le Regioni e ancor prima, il governo centrale, richiedono. E’ notoria la resistenza degli ultimi anni da parte del mondo assicurativo nei confronti di questo tipo di dirigenti pubblici.

POSSIBILI SOLUZIONI

ADEGUARE INCARICHI e TRATTAMENTO ECONOMICO
Se come da tutti condiviso, la dirigenza gestionale del S.S.N. intesa come management si colloca nell’area P.T.A. e in poche migliaia di direttori di strutture sanitarie, gli incarichi professionali vanno lasciati ai professionisti sanitari ed a poche specifiche e qualificate figure della dirigenza del ruolo professionale. Va invece dato il corretto spazio agli incarichi gestionali per la P.T.A. anche di nuova denominazione con retribuzione di posizione più adeguata..

Sarà dunque necessario rivalutare adeguatamente la retribuzione di posizione anche per incarichi iniziali per renderla coerente con il nuovo sistema degli incarichi previsto per il personale dei livelli, che ha retribuzioni anche più elevate della dirigenza.

Alla dirigenza PTA del SSN si chiede specializzazione elevata e prontezza di azione non facilmente rinvenibili in contesti diversi dal SSN in cambio di stipendi inferiori di almeno 17.000 euro medie procapite rispetto alla restante dirigenza pubblica. Non possiamo stupirci allora che tutti quelli che potranno, cercheranno altre soluzioni lavorative

INVESTIRE SULLA DIRIGENZA P.T.A.
Per porsi al riparo dalla demotivazione e quindi dall’esodo, occorre investire sulla dirigenza PTA:

adeguare – verso una ancor maggiore specializzazione ed abbandonando definitivamente l’idea del dirigente generalista -  il regolamento per l’accesso al profilo dirigenziale di cui al D.P.R. 483/97 per renderlo compatibile con le nuove professionalità da introdurre nel S.S.N. anche sul versante tecnico-amministrativo per rispondere adeguatamente alle necessità attuali e future;

intervenire con urgenza sull’amministrazione difensiva attraverso limiti alla responsabilità contabile in analogia a quanto avviene già per medici ed i magistrati;

rimpinguare adeguatamente il personale tecnico amministrativo di supporto;

armonizzare seriamente il trattamento economico – cosa prevista peraltro dall’art 23 dlgs 75/2017 – aumentando (e non certo sottraendo alla dirigenza PTA dal quantum dei rinnovi contrattuali lo 0,32% come avvenuto nel CCNL 2016/2018 senza alcuna compensazione) i finanziamenti contrattuali in modo da recuperare il fortissimo gap rispetto alle altre dirigenze.

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