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Mercoledì 07 DICEMBRE 2022
Manovra. Medici in pensione a 72 anni su base volontaria fino al 2026 ed estensione anche al 2024-2025 del contributo di 150 mln per le farmacie. Ok a due emendamenti

Per contrastare le carenze di personale, a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2026, il limite di età per il pensionamento è elevato su base volontaria a 72 anni per il personale medico, dipendente o convenzionato, del Ssn. Per le farmacie i 150 milioni di euro di remunerazione aggiuntiva, quale parte integrante del prezzo dei medicinali, per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Ssn ci saranno anche per il 2024 e il 2025. A prevederlo due emendamenti di maggioranza approvati in Commissione Affari Sociali della Camera. IL TESTO.

La Commissione Affari Sociali della Camera ha approvato ieri due emendamenti di Fratelli d'Italia alla manovra in tema di pensionamento per i medici e sulla remunerazione delle farmacie.

Il primo, al fine di "evitare il determinarsi di ulteriori carenze nelle dotazioni organiche, favorire l'esplicarsi a medio termine delle politiche di potenziamento della formazione universitaria con l'incremento dei laureati in medicina e chirurgia con le relative specializzazioni, nonché sostenere adeguatamente le azioni di contrasto all'emergenza pandemica", sancisce che a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2026, il limite di età per il collocamento di ufficio a riposo è elevato su base volontaria alla data di compimento del settantaduesimo anno di età per il personale medico, dipendente o convenzionato, del Servizio sanitario nazionale. Tale facoltà è estesa anche al personale medico in servizio presso strutture private convenzionate con il Servizio sanitario nazionale, e ai docenti universitari di medicina e chirurgia.

L'emendamento stabilisce poi che l'istanza di prosecuzione di rapporto di lavoro sia presentata al datore di lavoro, entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore della legge da chi abbia, alla stessa data, compiuto il sessantanovesimo anno di età ed entro novanta giorni dalla data di compimento del sessantanovesimo anno di età qualora questa sia antecedente al 31 dicembre 2025.

Il datore di lavoro accoglie o rigetta con motivazione l'istanza entro trenta giorni dalla data di presentazione. La mancata adozione di un provvedimento espresso equivale ad accoglimento. "La prosecuzione del rapporto di lavoro deliberata o formatasi per silenzio assenso cessa automaticamente senza necessità di ulteriori atti o comunicazioni alla data di compimento del settantaduesimo anno di età e comunque, per chi maturerà successivamente i requisiti di cui alla presente legge, alla data del 31 dicembre 2026".

È sempre ammesso il solo recesso del medico con un preavviso di almeno quattro mesi, "in difetto del quale si applicano le disposizioni dei Contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria o analoga regolamentazione previste per il caso di mancato rispetto dei termini di preavviso". Al personale medico è corrisposto il trattamento economico "pari al trattamento pensionistico maturato al settantesimo anno di età. Alla data del 1° gennaio 2027 il limite di età per il collocamento di ufficio a riposo ritorna inderogabilmente al settantesimo anno di età e chiunque abbia superato tale limite è collocato a riposo a partire da tale data".

Gli oneri previsti sono di 10 milioni a decorrere dal 2023.

Farmacie. L'altro emendamento stanzia 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 come remunerazione aggiuntiva. Ricordiamo che nel testo del Governo lo stanziamento è contemplato per il solo 2023.

Il testo dell'emendamento interviene “nelle more della riforma del sistema di remunerazione dei farmaci erogati in regime di Servizio sanitario nazionale, al fine di salvaguardare la rete di prossimità rappresentata dalle farmacie italiane e di dare continuità alla sperimentazione dell'attività di vaccinazione” e riconosce... “a decorrere dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025, una remunerazione aggiuntiva, quale parte integrante del prezzo dei medicinali, in favore delle farmacie per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Servizio sanitario nazionale”.

Tale remunerazione è appunto pari a 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025.

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