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Martedì 25 SETTEMBRE 2012
Malattia di Huntington. La mutazione che la causa migliora l’apprendimento

Può sembrare paradossale, ma alcuni scienziati tedeschi hanno dimostrato come la patologia che porta a una degenerazione dei nervi possa avere come conseguenza una velocità di apprendimento doppia rispetto al normale. La spiegazione sarebbe nell’aumentato rilascio del neurotrasmettitore glutammato.

Presentare la mutazione genetica che porta alla malattia di Huntington, potrebbe voler dire anche avere capacità di apprendimento migliori. E anzi, più pronunciata è la mutazione, più velocemente si impara. A dirlo uno studio dell’Università della Ruhr a Bochum, pubblicato su Current Biology.
 
Il team avrebbe dimostrato per la prima volta che la malattia neurodegenerativa potrebbe andare di pari passo con capacità fuori dal comune a scuola. “È possibile che lo stesso meccanismo che porta alla patologia provochi dei cambiamenti nel sistema nervoso che hanno come conseguenza quest’abilità nell’apprendimento”, ha spiegato Christian Beste, dell’ateneo tedesco.
 
In particolare per osservare il particolare risultato gli scienziati hanno sottoposto 74 persone – 29 che presentavano la mutazione che porta alla Corea di Huntington, ma che ancora non avevano sviluppato la patologia, e 45 nel gruppo di controllo – ad un test in cui bisognava cogliere le variazioni di luminosità in alcuni stimoli visuali. In ogni sessione sperimentale, i partecipanti dovevano riconoscere se delle barrette luminose che venivano loro mostrate consecutivamente avevano la stessa luminosità o meno, a prescindere da quante queste fossero e da quale orientamento spaziale avessero. “Questo perché di solito questo tipo di cambiamenti tendono a distrarre e dunque a far ottenere risultati peggiori nel test”, ha spiegato il ricercatore, specificando che questo spostamento dell’attenzione è rilevabile anche dall’elettroencefalogramma. “Dopo un training passivo l’effetto di distrazione dell’orientamento e del numero di barrette sparisce”. Ma se in entrambi i gruppi miglioravano la capacità di carpire le differenze a seguito di allenamento, le persone con l’alterazione genetica miglioravano le loro prestazioni due volte più velocemente rispetto agli altri.
Ma non finisce qui. Gli scienziati hanno anche osservato che i risultati dipendevano da quanto la mutazione che porta alla Corea di Huntington fosse pronunciata nei partecipanti. La malattia è infatti caratterizzata da un breve segmento di un gene ripetuto più volte, e il numero di copie determina quanto presto si presenterà la patologia. Ma secondo lo studio determina anche quanto veloce sarà l’apprendimento.
 
La causa? Secondo gli scienziati è da ricercare nell’aumento del rilascio del neurotrasmettitore glutammato che avviene nelle persone che presentano la malattia e che è anche importante nell’apprendimento: sarebbe dunque questo a spiegare l’apparente paradosso per il quale persone che subiranno una degenerazione dei nervi, possano imparare più velocemente delle altre. “La consapevolezza che una patologia di questo tipo possa essere legata ad effetti ‘positivi’ – ha commentato Beste – cambia un po’ la visione un po’ dogmatica per cui le patologie neurodegenerative portano solo danni, sebbene a livello umano questo sia sicuramente il dato prevalente”.

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