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Martedì 07 FEBBRAIO 2023
Liguria. Querelle su liste d’attesa, la Regione: “Non si faccia allarmismo”

Il capogruppo e il consigliere della Lista Sansa in Consiglio regionale, Ferruccio Sansa denuncia come ci siano “decine gli esami sanitari salvavita non prenotabili in Liguria”. La Regione risponde: “Sansa irresponsabile, diffama e alimenta un ingiustificato allarmismo“. Poi rassicura: “Ogni Asl ha individuato percorsi dedicati ai cittadini il cui appuntamento inizialmente non rispetta la classe di priorità indicata dal medico prescrittore“.

Botta e risposta ieri in Liguria tra la Regione e il capogruppo della Lista Sansa in Consiglio regionale, Ferruccio Sansa, sul tema delle liste d’attesa. A scatenare la polemica le parole di Sansa, che con il consigliere Roberto Centi ha denunciano come ci siano “decine gli esami sanitari salvavita non prenotabili in Liguria” e “non è più garantito il diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione”.

Secondo la Lista Sansa gli esami che risultavano non prenotabili nelle ultime settimane in Liguria sono: nell'Asl 1 la colonscopia, l'elettrocardiogramma dinamico di Holter e la risonanza magnetica all'encefalo, nell'Asl 2 la angio-tc dell'aorta addominale, l'eco addome completo e la visita gastroenterologica, nell'Asl 3 la angio-tc dell'aorta addominale, l'eco mammella monolaterale, nell'Asl 5 la colonscopia, la rettosigmoidoscopia con endoscopio flessibile, la risonanza magnetica alla colonna toracica.

“Per altri esami sono emersi tempi di attesa tali da rendere le prestazioni praticamente inutili”, ad esempio 309 giorni di attesa nell'Asl 1 per una visita gastroenterologica o 596 nella Asl 4 per una risonanza magnetica.

La Lista Sansa ha quindi annunciato una mozione in Consiglio regionale per impegnare la Giunta Toti a informare i cittadini della possibilità di prenotazione intramoenia pagando solo il ticket o in laboratori privati con immediato rimborso.

Per la Regione Liguria, tuttavia, l’allarme della Lista Sansa è “irresponsabile” e “ingiustificato”. In una nota si dice “particolarmente stupita” in merito alle parole del consigliere Sansa che “in maniera del tutto irresponsabile diffama e alimenta un ingiustificato allarmismo”.

Per la Regione è infatti “assolutamente priva di ogni fondamento, grave e censurabile, l’affermazione secondo la quale il Sistema Sanitario della nostra Regione non garantisce prestazioni cui i cittadini hanno diritto, esponendo così migliaia di donne e di uomini a un rischio mortale. Ogni cittadino che risiede in Liguria o che vive anche temporaneamente nella nostra regione non corre alcun rischio nel mondo della sanità regionale come invece il consigliere afferma”, mette in chiaro la Regione.

La Liguria, chiarisce ancora la Regione, “eroga prestazioni di emergenza urgenza, prestazioni ambulatoriali, ricoveri (programmati e non): il tutto rispettando le normative nazionali in materia all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per i quali la nostra regione risulta all’ottavo posto nell’ultimo monitoraggio compiuto dal Ministero della Salute. Il problema delle liste d’attesa è non solo regionale, ma nazionale come testimoniano gli ultimi dati ufficiali di Agenas in merito alle difficoltà del servizio sanitario in tutto il paese. Dai dati diffusi di raffronto tra il primo semestre 2019 e lo stesso periodo del 2022 risulta che, in merito all’erogazione di prime visite specialistiche in tutta Italia, si è registrato in media un calo pari a circa il 20%. Anche la Liguria ha subito una contrazione seppure inferiore rispetto a quella italiana. Stesso discorso vale per le visite di controllo e in parte per le prestazioni di specialistica ambulatoriale”.

La Regione riferisce, quindi, come “ogni Asl ha individuato ulteriori percorsi per il rispetto dei tempi di attesa dedicati ai cittadini il cui appuntamento inizialmente non rispetta la classe di priorità indicata dal medico prescrittore. Il recupero prestazioni avviene tramite numero verde o mail aziendale comunicate attraverso il CUP. Chiaramente – si sottolinea nella nota Regione Liguria, per far fronte ad una situazione così peculiare e delicata, ha messo in atto misure correttive che, rispetto al 2021, hanno portato ad un incremento di 500mila prestazioni erogate pari a circa 25 milioni di euro. Analizzando nel dettaglio, l’incremento della diagnostica per immagini è stato di circa 130mila prestazioni, importo destinato a raddoppiare nel corso del 2023 grazie alla manifestazione d’interesse che ha consentito di acquistare dal privato accreditato altre 130mila prestazioni tra raggi, ecografie, tac, risonanze magnetiche a disposizione del sistema sanitario regionale”, conclude la Regione.

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