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Mercoledì 08 FEBBRAIO 2023
Ricerca infermieristica: Cersi al lavoro su studio sull’assistenza domiciliare

Battesimo ufficiale oggi a Genova per il Centro di Eccellenza per la Ricerca e lo Sviluppo dell’Infermieristica a livello nazionale, voluto dalla FNOPI. Durante l’incontro il Centro ha annunciato l’arrivo della prima ricerca sull’assistenza domiciliare in Italia

Alla presenza dei rappresentanti del mondo accademico e delle istituzioni, in un incontro a Genova, il Centro di Eccellenza per la Ricerca e lo Sviluppo dell’Infermieristica (CERSI) ha annunciato che la prima ricerca in cui il Centro si è impegnato è in dirittura d’arrivo: l’analisi dello stato dell’arte dell’assistenza domiciliare, fotografata con modelli, dati ed esempi che faranno da guida non solo alla professione, ma anche alla programmazione istituzionale per raggiungere gli obiettivi indicati per il territorio dal PNRR.

Il CERSI, composto dai presidenti dei 102 Ordini provinciali, ha l’obiettivo di promuovere e sviluppare la ricerca infermieristica a livello nazionale, europeo e internazionale, grazie a una rete di comunicazione formata da quattro università italiane – Genova, L’Aquila, Firenze e Roma Tor Vergata – e due Centri di eccellenza già attivi, quello storico di Roma (CECRI) e quello del San Raffaele di Milano (CeNRI).

Il primo progetto messo in campo è lo studio multicentrico nazionale “AIDOMUS-IT, Assistenza Infermieristica Domiciliare in Italia: la qualità e la sicurezza per i cittadini”, al quale hanno finora contribuito oltre 165 professionisti e hanno aderito praticamente le aziende sanitarie di ogni Regione.

A marzo saranno già disponibili i primi dati della prima survey. I risultati, una volta analizzati, consentiranno al CERSI “di svolgere un ruolo chiave nella politica e nella ricerca per favorire il cambiamento e il raggiungimento di risultati di eccellenza, consentendo alle organizzazioni di stabilire le proprie priorità”, ha detto Loredana Sasso, direttore scientifico del Centro, presieduto dalla presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli.

“Il nostro compito – ha aggiunto Sasso – è quello di svolgere un ruolo chiave nella politica e nella ricerca in termini di costruzione di ‘meta capacità’, fungendo da collettore delle massime conoscenze e dei migliori esperti nel campo specifico dell’infermieristica e la sua risorsa e la forza strategica sono lo sviluppo e la condivisione del sapere attraverso studi e ricerche e le collaborazioni a livello locale e globale”. E poiché la ricerca ha necessità anche di essere finanziata, presto entrerà in gioco anche Fondazione nata in seno alla Federazione, e che potrà svolgere un’attività mirata di fundraising.

Il primo passo, quindi, è quello di mappare i dati che fotografano l’assistenza domiciliare in Italia, ma l’attività del CERSI proseguirà anche con l’analisi delle tipologie di organizzazione per la presa in carico degli assistiti sul territorio, dello staffing e della leadership necessari all’assistenza, valutandone anche l’impegno fisico, psicologico ed emotivo rispetto ai bisogni delle persone.

E ancora: valuterà, sempre con il supporto di dati e analisi originali, il mix di competenze che interagiscono sul territorio e i fenomeni che incidono sulla sicurezza degli assistiti e degli stessi professionisti per analizzare anche le cosiddette missed care, generando una “cultura positiva” dagli errori.

Il tutto, seguendo la coerenza di modelli indicati dagli stessi bisogni dei cittadini, individuando così le possibili modifiche grazie alla raccolta dati che deriva dalle survey avviate e che non hanno un carattere “a campione”, ma sono estese sull’intero territorio nazionale, anche grazie al coinvolgimento dei 102 ordini provinciali delle professioni infermieristiche.

Il CERSI si pone anche come interlocutore per affiancare l’attività istituzionale di programmazione dell’assistenza sanitaria. A confermarlo, a Genova, sono stati i rappresentanti di Agenas, sottolineando il ruolo del Centro nell’analisi e nella proposizione di evidenze e dati per gli “aggiustamenti” che l’Agenzia sta elaborando al DM 77 che regolamenta, appunto, l’assistenza sul territorio, e del ministero della Salute, evidenziando il ruolo chiave che può avere il CERSI per comprendere le reali necessità dei cittadini e determinare – anche ai fini della programmazione della formazione – la domanda di salute a cui il sistema sanitario deve rispondere.

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