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Giovedì 02 MARZO 2023
Barriere architettoniche. Massima attenzione dalle Aziende sanitarie nel rimuovere gli ostacoli per le persone con disabilità e non solo

La conferma del bonus 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche, introdotto anche su proposta Fiaba Onlus e rinnovato quest’anno fino al 2025 è un’occasione da non perdere non solo per abitazioni, appartamenti e condomini, ma anche per le strutture sanitarie insieme alle ristrutturazioni legate al Pnrr

L’accessibilità dovrebbe essere un diritto, ma le barriere architettoniche nel 2023 continuano a essere un problema reale per molte persone con disabilità e a ridotta mobilità.

È quanto è stato precisato qualche giorno fa da FIABA Onlus, l’organizzazione che ha tra i principali obiettivi quello di eliminare qualsiasi ostacolo, fisico, sensoriale e psicologico negli ambienti di vita e di lavoro. Federsanità attraverso la sottoscrizione di un protocollo di intesa con Fiaba qualche anno addietro, ha confermato l’attenzione delle ASL e Aziende Ospedaliere del nostro Paese hanno nei confronti di questi problemi, soprattutto quando occorre affrontarli in ambienti ospedalieri.

La vita delle persone disabili e delle loro famiglie, infatti, è in ogni azione quotidiana più complicata rispetto a quella degli altri, anche se non dovrebbe essere così. Quando si parla di sanità e di accessibilità alle cure, il nostro Servizio Sanitario Nazionale, secondo un’indagine recente dell’Istituto Serafico di Assisi, risulta ancora indietro rispetto alle reali esigenze delle persone con disabilità.

Per oltre 8 persone su 10 (84,7%), infatti, le risposte fornite dal SSN alle persone con disabilità risultano inadeguate e ben 5 persone su 10 (49,8%) hanno evidenziato che nelle strutture ospedaliere a cui si sono rivolte non erano previsti percorsi prioritari per gestire i bisogni specifici dei pazienti disabili (solo il 13,6% ha dichiarato che erano previsti). Inoltre, più di 1 persona su 3 ha dichiarato di aver incontrato barriere architettoniche all’interno delle strutture sanitarie (37,6%), proprio in quei luoghi che dovrebbero accoglierle e curarle.

“La prima cosa da evidenziare è che la percezione delle barriere architettoniche come un problema solo per le persone che utilizzano una sedia a ruote è fuorviante, ha sottolineato Tiziana Frittelli, presidente di Federsanità, in quanto vanno assolutamente considerate le disabilità sensoriali e cognitive. Non si tratta solo di superare ostacoli visibili come scalini o piani sconnessi, ma anche di garantire la presenza di mappe tattili, segnaletica appropriata e indicazioni scritte. Pari importanza hanno aree di sosta per autoveicoli e percorsi sicuri”.

Ma non finisce qui. Le barriere architettoniche, infatti, hanno un impatto negativo anche su altre fasce della popolazione. Persone anziane o che hanno subito piccoli infortuni, per esempio, sono spesso costrette a percorsi più lunghi e faticosi a causa della mancanza di accessibilità. Allo stesso modo, trasportare bagagli pesanti o spingere un passeggino può creare delle difficoltà se si incontrano degli ostacoli sulla propria IL problema non è della singola persona, ma ha una dimensione collettiva. Prendere consapevolezza di questa realtà è il primo fattore chiave per affrontare in maniera concreta la questione delle barriere architettoniche.

L’ambiente può escludere le persone in quanto la disabilità è come il prodotto dell’interazione tra condizioni personali e fattori ambientali e quando un luogo non viene progettato accessibile fin dall’inizio può creare difficoltà a chiunque.

Si vive in città dove, in molti casi, abitazioni e spazi comuni sono stati progettati pensando alla figura ideale di una persona sempre giovane e in buona salute. Ma si tratta di uno standard irreale.

La conferma del bonus 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche, introdotto anche su proposta Fiaba e rinnovato quest’anno fino al 2025 è un’occasione da non perdere non solo per abitazioni, appartamenti e condomini, ma anche per le strutture sanitarie insieme alle ristrutturazioni legate al PNRR.

Domenico Della Porta
Referente Federsanità per la Salute e Sicurezza sul Lavoro - Roma

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