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Mercoledì 08 MARZO 2023
Longevi e sani. Ecco come



Gentile Direttore,
la transizione demografica determinata dall'invecchiamento della popolazione pone sfide e opportunità. Dal 2000 al 2050 la percentuale di persone ultrasessantenni raddoppierà mentre la percentuale di persone di 80 anni (e oltre) quadruplicherà. Questa dinamica demografica è uno stimolo all'incremento dell'assistenza sanitaria e allo sviluppo socio-economico (economy of healthy and active ageing) ma propone anche grandi sfide perché vite più lunghe comportano anche svantaggi spesso non prevedibili.

L'Healthy ageing (invecchiamento mantenendo le proprie autonomie) e l'healthy longevity (longevità sopra la media in pieno benessere) costituiranno il concetto fondante le basi dell'impegno nell'assistenza ICT(Information and communication technology).

Sicuramente rimarranno disuguaglianze di tipo socio economico nella aspettativa di vita della popolazione mondiale anche all'interno di uno stesso continente.

L'obiettivo di una longevità sana dipende dalle politiche, dai sistemi sanitari e anche da un insieme di fattori determinanti e condizionanti lo stato di salute. Si andrà a definire un quadro eterogeneo di longevità tra diverse regioni o paesi nel pianeta con una richiesta di adattabilità ed elasticità organizzativa degli apparati sanitari assistenziali domiciliari.

Nel delineare il profilo della popolazione italiana ed Europea occorre focalizzarsi sul concetto di fragilità.
La fragilità è intesa come una condizione in cui coesistono singolarmente o assieme i seguenti tre fattori: suscettibilità individuale a sviluppare patologie croniche (che si riacutizzano), instabilità di natura sociale o economica e scarsa o assente capacità di adattamento a cambiamenti negativi (resilienza).

La fragilità è un parametro per la stratificazione della popolazione. Sulla scorta del identificazione della fragilità nella popolazione emerge la necessità di un approccio “life course” finalizzato al mantenimento di uno stato di benessere psicofisico della persona nel suo arco biologico promuovendo un'azione di prevenzione ottimizzando successivamente l’appropriatezza degli interventi: un sistema di medicina proattiva.

Bruno Nicora
Medico palliativista, Asl Alessandria

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