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Martedì 14 MARZO 2023
Toscana. Pronto soccorso, i medici pronti alle dimissioni hanno scritto ai vertici sanitari regionali: “Condizioni invivibili e pericolose”

I 288 medici dei Ps: “Lavorare meglio per noi significa avere il tempo per svolgere in maniera ottimale il nostro compito di medici di emergenza cioè la rapida diagnosi e l’immediata terapia di tutte le patologie acute che mettono a rischio la salute e spesso la vita stessa dei pazienti se non gestite correttamente in tempi rapidi. Chiediamo l’esatto opposto di un mero vantaggio personale, ma un beneficio per i cittadini”.

La nostra denuncia ha “finalità ben lontane dalle sole richieste economiche a nostro vantaggio a cui è stata ridotta” perché “si è chiesto esplicitamente di poter lavorare meglio e non di continuare a lavorare male, ma pagati di più rischiando quotidianamente denunce per responsabilità non nostre”.

Lo puntualizzano, ieri in una nota, i 288 medici dei pronto soccorso della Toscana che nei giorni scorsi avevano prospettato dimissioni in massa se non fossero riusciti ad ottenere un miglioramento delle condizioni di lavoro.

“Lavorare meglio per noi significa avere il tempo per svolgere in maniera ottimale il nostro compito di medici di emergenza - continua il testo, che è indirizzato ai vertici sanitari della Regione Toscana – cioè la rapida diagnosi e l’immediata terapia di tutte le patologie acute che mettono a rischio la salute e spesso la vita stessa dei pazienti se non gestite correttamente in tempi rapidi”.

Le condizioni attuali di chi lavora in pronto soccorso, si legge ancora, “sono diventate invivibili e pericolose per il numero sempre crescente di accessi impropri a cui siamo costretti a dare una risposta anche se non spetterebbe a noi e per cui spesso non abbiamo le competenze necessarie”.

I medici chiedono, quindi, “l’esatto opposto di un mero vantaggio personale, bensì un vantaggio per tutta la popolazione". “Il nostro ‘basta’ - aggiungono – è prima di tutto a garanzia della salute dei cittadini e solo in secondo luogo anche a tutela della nostra salute psicofisica. Altro che questione di soldi e basta! La soluzione? Sappiamo perfettamente che la situazione attuale dei Pronto soccorso è drammatica in tutta Italia, non certo solo nella Regione Toscana, ma il nostro grido di allarme parte da qui forse proprio perché siamo abituati all’eccellenza del servizio sanitario nazionale nella nostra Regione”. Non è questa la sede, concludono, “per elencare nei dettagli le soluzioni almeno parziali, che, a nostro avviso, sarebbero possibili, né è compito nostro stabilirne la fattibilità giuridica e amministrativa. Ma rimaniamo comunque disponibili ad un confronto costruttivo con le istituzioni”.

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