quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 31 MARZO 2023
Responsabilità professionale degli infermieri: evoluzione e ultime novità

Luigi Pais dei Mori (Presidente Opi Belluno): “La materia si è evoluta enormemente nell’ultimo ventennio sotto la spinta del legislatore e della giurisprudenza. Ma attenzione alla novità più recente che lega responsabilità e formazione continua”

Com’è cambiata la responsabilità professionale degli operatori sanitari e, in particolare, quella degli infermieri? Nel corso degli ultimi decenni le esigenze di salute della popolazione si sono evolute e, con esse, è mutata anche la professione di chi si occupa ogni giorno dei pazienti. Ed è anche per questo motivo che legislatore e magistratura hanno messo più volte mano alla materia. Ciò è avvenuto, in particolare, nell’ultimo ventennio. Ma è proprio a partire dal primo gennaio di quest’anno, ovvero dall’inizio del nuovo triennio Ecm (Educazione continua in medicina), che è entrata in vigore una importante novità che lega a doppio filo il tema della responsabilità professionale con quello della formazione del personale sanitario.

I principali interventi normativi
“La svolta più grossa – spiega a Quotidiano Sanità Luigi Pais dei Mori, Presidente Opi (Ordine professioni infermieristiche) di Belluno e componente del Comitato centrale della Fnopi (Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche) –, si è avuta nel 1999 con la legge 42, a seguito della quale la materia si è evoluta nel decreto Balduzzi del 2012 e poi nella legge 24 del 2017”, ovvero la legge Gelli-Bianco. Questa, nello specifico, ha apportato “innovazioni importanti in tema di responsabilità in ambito sanitario, in quanto questa è ora diretta sui professionisti. Con la legge 24 la responsabilità dei sanitari è stata spostata nell’ambito extracontrattuale. Per questo, oggi, l’infermiere ha un ambito di responsabilità direttamente conseguente all’autonomia della professione”. In aggiunta, poi, si può dire che “la giurisprudenza ha preso una piega precisa a partire dagli anni 2000, quando le professioni sanitarie sono state inserite all’interno dei pronunciamenti che prima riguardavano solo la professione medica. È evidente, dunque, che negli ultimi 20 anni c’è stato un percorso evolutivo molto importante”.

Il legame (sempre più stretto) tra formazione e responsabilità professionale
Evoluzione che, come detto, è tutt’ora in corso. A partire dal triennio formativo Ecm 2023-2025 chi, alla scadenza del 31 dicembre 2025 non avrà raccolto almeno il 70% del fabbisogno formativo richiesto in termini di crediti, non potrà accedere alla copertura assicurativa. Una norma che, a quanto pare, sta spingendo anche i professionisti meno inclini ad aggiornarsi a darsi da fare per evitare di ritrovarsi in situazioni estremamente spiacevoli: “Per quanto riguarda gli infermieri – spiega Pais dei Mori –, abbiamo potuto verificare che, dopo aver lanciato una serie di messaggi molto chiari e preoccupati sul numero di professionisti che non ottemperavano all’obbligo, da una situazione che inizialmente era abbastanza critica nei mesi successivi molti di loro si sono adeguati e hanno approfittato delle numerose occasioni formative a loro disposizione”.

L’opportunità di usufruire di un “anno cuscinetto”
E che molti professionisti sanitari siano rimasti indietro con l’aggiornamento professionale è testimoniato dalla proroga al 31 dicembre prossimo della scadenza del triennio 2020-2022 e dalla possibilità di recuperare anche il gap non colmato nei trienni 2014-2016 e 2017-2019, attraverso crediti compensativi definiti secondo provvedimento della Commissione nazionale della formazione continua, la cui costituzione sarebbe, secondo il Ministro della Salute Orazio Schillaci, in dirittura d’arrivo: “Questo sarà una sorta di anno cuscinetto, un ‘bonus’ dato a chi non è riuscito a mettersi in regola e che ora ha l’importante opportunità di usufruire della vasta offerta formativa che gli viene proposta per evitare di incorrere in rischi molto pesanti in ambito di responsabilità professionale”.

Insomma, la responsabilità professionale è “un argomento di enorme interesse per tutti i professionisti sanitari, ovviamente infermieri compresi”. A tal proposito, Pais dei Mori ha realizzato un corso di formazione intitolato “Responsabilità professionale infermieristica contemporanea”: “Questo corso – spiega – nasce dalla necessità di aumentare la consapevolezza dei professionisti sanitari rispetto alla propria responsabilità professionale, alla luce anche delle innovazioni normative introdotte e dei cambiamenti connessi ai parametri di misura della responsabilità professionale sanitaria”.

Arnaldo Iodice

© RIPRODUZIONE RISERVATA