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Giovedì 11 OTTOBRE 2012
Cure palliative. Bassoli (Pd): “Al governo chiediamo un impegno risoluto per attuare legge ”

Il Pd, attraverso la senatrice Bassoli, chiede al governo se “nonostante i consistenti tagli alla sanità verranno salvaguardati i fondi per l’attuazione della legge sulle cure palliative”. La richiesta della senatrice è a margine dell'audizione del Ministro che, in Senato, ha relazionato sulla legge 38/10.

“Il Consiglio dei Ministri ha ridotto per il 2013 il contributo della sanità alla spending review, chiediamo tuttavia al governo se, nonostante i tagli alla sanità, che restano considerevoli, verranno salvaguardati i fondi per l'attuazione della legge 38 sulle cure palliative." Lo afferma la senatrice del Pd Fiorenza Bassoli, capogruppo in Commissione Sanità a Palazzo Madama, al termine dell'audizione con Ministro Balduzzi al Senato sulle cure palliative.
 
"Abbiamo chiesto al Ministro un impegno risoluto - ha spiegato Bassoli - per far attuare la legge da parte delle regioni." "Legge - continua la parlamentare democratica - che è tra le più avanzate del mondo ma che ha ancora molte lacune da colmare, come ad esempio lo scollamento esistente tra hospice e territorio".
 
"Abbiamo chiesto, inoltre, al Ministro Balduzzi che l'informazione ai cittadini ed agli operatori sulla rete di assistenza, sulla localizzazione dei servizi e delle strutture e sull'assistenza erogata dalla rete - ha sottolineato Bassoli -  sia realizzata  senza impedimenti, perché i cittadini devono essere informati sui loro diritti. Siamo infatti convinti che uno dei nodi da sciogliere per un compiuto utilizzo delle reti di cure palliative resta quello relativo alla formazione e all'informazione."
 
"Apprezziamo l'impegno del Ministro ad accogliere la nostra richiesta su una verifica stringente dell'applicazione della legge 38 e sui finanziamenti della stessa." "Infine, a fronte della discussione sulla legge sul testamento biologico, il cui confronto è stato ripreso in Commissione sanità, quello che manca - ha concluso Bassoli -  è il dato reale sulle condizioni di fine vita nel nostro Paese, che non può essere sanato da una legge come quella in discussione. Legge che risulta più un manifesto ideologico che non un sostegno a chi si trova nello stadio terminale della vita, e che rispetti le sue volontà."

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