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Martedì 31 AGOSTO 2010
Caso Englaro: Ordine medici Udine, non fu eutanasia

L’Ordine dei Medici di Udine ha archiviato il procedimento disciplinare nei riguardi dell’anestesista che aveva guidato l’equipe medica nell’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione di Eluana Englaro.

 “Non fu eutanasia e non ci fu alcuna volontà di accelerarne il decesso”. Con questa decisione dell’Ordine dei Medici di Udine ha archiviato il procedimento disciplinare nei riguardi di Amato De Monte, responsabile dell’equipe medica che interruppe l’alimentazione e l’idratazione a Eluana Englaro causando la morte della ragazza, nel febbraio del 2009, dopo 17 anni passati in stato vegetativo permanente.
 
Secondo quanto riferito dal quotidiano Messaggero Veneto, l’Ordine professionale friulano ha evidenziato “la prevalenza del diritto all’autodeterminazione del paziente”, ricostruito “attraverso la decisione della magistratura che aveva parlato di ‘consenso presunto’ della giovane donna.
 
Sempre l’Ordine dei Medici ha sottolineato inoltre la “correttezza del dottor De Monte nel seguire il protocollo dettato dalla sentenza della Corte di Appello di Milano” per l’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione di Eluana.
 
Nel corso del procedimento disciplinare l’Ordine dei Medici ha acquisito la documentazione sanitaria relativa a Eluana Englaro, in particolare la sua cartella clinica e gli esiti dell’autopsia disposta dalla Procura della Repubblica di Udine.
 
Nei mesi scorsi, Amato De Monte, primario anestesista dell’azienda ospedaliera universitaria di Udine, insieme al padre della ragazza, Beppino Engalro, e agli altri componenti dell’equipe medica, era stato indagato e poi prosciolto dalla stessa Procura della Repubblica di Udine per l’ipotesi di reato di concorso in omicidio volontario aggravato sempre in ordine alla morte di Eluana Englaro. 

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