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Giovedì 25 MAGGIO 2023
Malattie reumatologiche autoimmuni. Aoor Villa Sofia-Cervello in prima linea per la diagnosi e la cura

L’Azienda è centro di riferimento. Per le sole forme rare sono circa 250 i pazienti in follow up e circa 500 quelli affetti da Artrite Reumatoide e Psoriasica, LES e Spondiloatriti per i quali l’Azienda è centro prescrittore di farmaci biotecnologici. Provenzano: “Diagnosi precoce, innovazioni farmacologiche e multidisciplinarietà sono parole d’ordine”.

Artrite reumatoide e spondiloartriti colpiscono globalmente oltre il 2% della popolazione generale. Esordiscono, generalmente, tra i 30 e 50 anni, con gravi ripercussioni sulla qualità di vita e sul welfare. Imponenti i costi diretti e indiretti che derivano da queste patologie. Si tratta di malattie croniche che affliggono pesantemente malati e famigliari in quanto generano significative disabilità e invalidità, con imponenti costi di sistema, oltre a gravi esiti di mortalità, se non diagnosticate precocemente, anche a causa delle comorbidità (presenza di più patologie) ad esse correlate. A fare il punto è Giuseppe Provenzano, direttore dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale (UOSD) Reumatologia (Centro di riferimento Malattie Reumatologiche Rare) dell’Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti Villa Sofia - Cervello” e segretario generale della SIR (Società Italiana Reumatologia).

“Diagnosi precoce, innovazioni farmacologiche e multidisciplinarietà sono parole d’ordine”, afferma Provenzano. “Data la complessità e l’eterogeneità clinica di queste malattie – prosegue - sono fondamentali il riconoscimento precoce delle patologie e la gestione delle stesse, che richiede spesso l’intervento di un team multidisciplinare di esperti”.

La tempestività diagnostica è oggi ancora più rilevante, sottolinea Provenzano, “perché la disponibilità attuale di farmaci innovativi, estremamente efficaci, ha mutato considerevolmente l’outcome, l’aspettativa e anche la qualità di vita dei pazienti”.

Sul piano organizzativo, “posto che la sfida è anche quella di migliorare l’aderenza terapeutica, aspetto quest’ultimo talora critico”, per Provenziano “un enorme supporto può arrivare dalla Telemedicina. Sul punto SIR ha avviato un’interlocuzione con ISS e gli altri attori coinvolti in questo processo. Fermo restando che la visita “in presenza” non deve giammai essere sostituita, poter fornire da remoto un aiuto al paziente, almeno in quelle situazioni in cui lo stesso è lontano dal centro reumatologico prescrittore, può scongiurare l’abbandono della cura”.

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