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Mercoledì 28 GIUGNO 2023
Pulizie ospedaliere. Il 4 luglio sciopero dei lavoratori della ASL Roma 5 

Filcams Cgil Roma Lazio e Fisascat-Cisl di Roma Capitale e Rieti dicono “no al taglio delle ore dedicate a un servizio essenziale. Avrà gravi ricadute sull’occupazione e anche sui pazienti degli ospedali”. Aperto lo stato di agitazione: “Circa 500 operatori e le loro famiglie in difficoltà”

Filcams Cgil Roma Lazio e Fisascat-Cisl di Roma Capitale e Rieti ha proclamato, per martedì 4 luglio, lo sciopero dei lavoratori che effettuano pulizie in appalto per la ASL Roma 5, che comprende le strutture ospedaliere di Viterbo, Monterotondo, Colleferro, e dell’area a Nord-Est della Capitale.

“I dipendenti – circa 500 persone e famiglie – sono già in stato di agitazione, per protestare contro la decisione di tagliare il 32 per cento dell’orario dedicato a pulimento e sanificazione. Una decisione che avrà gravi ricadute sull’occupazione, e anche su un servizio di importanza essenziale per i pazienti degli ospedali”, spiegano i sindacati in una nota.

Filcams Cgil Roma Lazio e Fisascat-Cisl di Roma Capitale e Rieti chiedono “un passo indietro su una scelta che riteniamo non sostenibile, e che ha previsto, a partire dallo scorso primo giugno, la cessazione di alcuni passaggi intermedi di pulizie e disinfezione in alcune strutture ospedaliere. E’ vero che siamo usciti dalla fase emergenziale della pandemia, ma è altrettanto vero che dovrebbe essere chiara, ad oggi, l’importanza di garantire ambienti sanificati. I lavoratori delle pulizie sono stati in prima linea durante questi lunghi anni, non possono essere ripagati con tagli orari pesanti che mettono a dura prova loro e le loro famiglie. Servirebbe tutto il contrario: uno sforzo comune per garantire occupazione solida e tutela dei pazienti”.

“Alla preoccupazione che abbiamo espresso – conclude nella nota – si aggiunge quella per l’ospedale ‘Grassi’ di Ostia, che ha manifestato l’intenzione di procedere a un taglio del 28 per cento. Anche in questo caso, faremo sentire la nostra voce e quella dei lavoratori”.

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