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Lunedì 03 LUGLIO 2023
Ru486. Cgil: “A Pescara ora è possibile”. Marcozzi (Misto): “Grazie a Verì, si è dimostrata sensibile”
Lo prevede una deliberazione del dg della Asl. A renderlo noto sono il Collettivo Zona Fucsia e la Cgil Pescara, che esprimono “soddisfazione”. Questi ricordano la circolare del 2020 con cui il ministero aveva aggiornato le ‘Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine’, potendo effettuare l’Ivg in day-hospital o regime ambulatoriale, ad esempio nei consultori.
A Pescara è ora “possibile effettuare una interruzione volontaria di gravidanza anche con il metodo farmacologico entro il novantesimo giorno di amenorrea, presso il presidio di Via Rio Sparto”. Lo prevede una deliberazione del direttore generale della Asl. A renderlo noto sono il Collettivo Zona Fucsia e la Cgil Pescara, che esprimono “soddisfazione”.
Il sindacato e il collettivo ricordano la circolare del 2020 con cui il ministero aveva aggiornato le ‘Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine’, prevedendo l’estensione della metodica farmacologica e la possibilità di effettuare l’Ivg in regime di day-hospital e in regime ambulatoriale, presso strutture pubbliche, come i consultori, se adeguatamente attrezzate, e autorizzate dalla Regione.
“La Regione Abruzzo - scrivono – con una nota del febbraio 2021 aveva raccomandato, con disposizione firmata dall’assessore alla Sanità Nicoletta Verì e del dg della Sanità Claudio D’Amario, la somministrazione della Ru486 in ambito ospedaliero e non consultoriale.
“L’Abruzzo, lo ricordiamo, resta una Regione dove il diritto di abortire è una chimera in alcune province come Chieti dove la Asl non garantisce il rispetto della Legge 194”, si legge nella nota, che così prosegue: “troppi i medici obiettori di coscienza e troppi ancora i tentativi di colpire una legge che riconosce invece il diritto di autodeterminazione delle donne”.
“I tentativi di ostacolare la corretta attuazione di una legge nazionale oggi vengono infranti: oggi vince il diritto di autodeterminazione delle donne, l’inalienabile possibilità di scegliere sul proprio corpo. Pensare che in Italia, si possa ancora incontrare resistenza nella sfera dei diritti umani e del diritto alla salute è sempre sconfortante, ma constatare come, dopo qualche anno di attenzione e opposizione costante, si faccia un passo in più verso la tutela dei diritti delle donne, verso la protezione dallo svilimento di anni di lotte femministe e non solo, è una piccola, grande vittoria”, concludono il Collettivo Zona Fucsia e la Cgil Pescara.
Sul tema interviene anche la consigliera regionale del Gruppo Misto Sara Marcozzi la quale, esprimendo soddisfazione, sottolinea che “dopo le tante interpellanze da me protocollate e discusse in Consiglio regionale sul tema, arriva in Abruzzo un segnale preciso a tutela delle donne, che va nella direzione indicata dal Ministero della Sanità nell’agosto 2020. Ringrazio i vertici della Asl e l’Assessore Verì che negli ultimi mesi - conclude - si è mostrata sensibile a questa tematica, portando in aula risposte puntali che ora trovano effetti concreti”.
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