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Mercoledì 27 SETTEMBRE 2023
Dm 70 e Dm 77. Grasselli (Fvm): “Rimuovere il tetto alla spesa per il personale del Ssn”

E anche prevedere un finanziamento extra contrattuale della indennità di specificità medica, veterinaria e sanitaria e rivedere l’impianto contrattuale sull’orario di lavoro prevedendo che le carenze di personale determinate da errori di programmazione, tetti di spesa o altre criticità non possono compromettere le condizioni di lavoro e la sicurezza per gli utenti. Queste alcune proposte presentate al Tavolo tecnico  

Dal prevedere un’unica identificazione contrattuale portando ad esaurimento le posizioni assimilabili a rapporti libero professionali (parasubordinati) e riconducendo sotto la dirigenza, con alcuni perfezionamenti della stessa, anche tutti i liberi professionisti convenzionati, fino al miglioramento delle condizioni di lavoro con massicce assunzioni e migliorare le retribuzioni con incrementi contrattuali superiori alla rivalutazione inflattiva dei contratti del restante personale della PA.

Sono queste alcune delle proposte presentate dal Presidente della Federazione Veterinari e Medici (Fvm(, Aldo Grasselli all’incontro del Sottogruppo “Oo.Ss. medici. Criticità contrattuali: organizzazione del lavoro” nell’ambito del Tavolo tecnico per lo studio delle criticità emergenti dall’attuazione del Dm 70/2015 e del Dm 77/2022.

Vediamo in sintesi il documento presentato dalla Fvm.

Criticità relative alla capacità attrattiva del Ssn nei confronti di medici e sanitari in numero e professionalità specialistica appropriate rispetto alla articolazione organizzativa e alla erogazione dei LEA. DM 70/2015 e DM 77/2022

I contratti, gli ACN e le cooperative per la somministrazione di medici e sanitari a gettone. Il personale sanitario del Ssn è retribuito significativamente meno del personale equipollente di quasi tutte le altre nazioni UE; anche in Italia si sono progressivamente acuite le differenze e le sperequazioni a seconda del modello contrattuale adottato per incardinare e retribuire il personale.

Il personale della dirigenza medica e sanitaria, pur rappresentando una specificità professionale e una peculiarità per l’impiego operativo (h24-365 gg/anno) è regolato da un CCNL che soggiace alle disposizioni del d.lgs. n. 165/2001 che costringe in un ambiente amministrativo lavori che di burocratico o squisitamente amministrativo hanno ben poco

Al fianco di questo personale medico, veterinario e sanitario “dirigente” esiste poi la fattispecie del personale cosiddetto “specialista ambulatoriale” ai sensi dell’art. 8 del d.lgs. n. 502 del 1992 e s.m.i. Questi medici, veterinari e sanitari non sono dirigenti ma liberi professionisti convenzionati (parasubordinati) il cui debito orario settimanale - che può arrivare a coincidere con quello del medico o sanitario dirigente - viene assegnato a tempo indeterminato come fosse un lavoro subordinato con il completo incardinamento quale quello dei medici e sanitari dipendenti.
Per entrambe le categorie (dirigenti e convenzionati) è prevista la possibilità di effettuare libera professione intramuraria finalizzata a garantire all’ utenza la possibilità di scegliere il professionista di riferimento, fondamentale in particolari situazioni oltre che alla riduzione delle liste di attesa.

Tutto ciò premesso, stante le sostanziali uniformità, si consiglierebbe una unica identificazione contrattuale portando ad esaurimento le posizioni assimilabili a rapporti libero professionali (parasubordinati) e riconducendo sotto la dirigenza, con alcuni perfezionamenti della stessa, anche tutti i liberi professionisti convenzionati.
Occorre poi razionalizzare il mercato del lavoro di medici e sanitari che negli ultimi anni è stato alterato dal reclutamento dei cosiddetti “medici e gettone”, al di fuori di ogni regola di contrattazione nazionale e solo perché necessitato dalle carenze di personale prodotte da una mancata programmazione del turn over e dal blocco delle assunzioni.

Tetto della spesa per il personale del SSNmQualsiasi intervento ideato per garantire i LEA e le eventuali ridefinizioni dei DM 70 e 77 potrà essere attuato solo se la legge rimuoverà il tetto alla spesa per il personale del Ssn.

Retribuzioni dei medici dei veterinari e dei sanitarimPer ottenere una fidelizzazione del personale sanitario occorre migliorare le condizioni di lavoro con massicce assunzioni e migliorare le retribuzioni con incrementi contrattuali superiori alla rivalutazione inflattiva dei contratti del restante personale della PA.

La defiscalizzazione di quote della retribuzione non genera gli effetti necessari in quanto ha carattere occasionale e temporaneo, non strutturale, non aumenta la massa salariale del comparto e nelle tornate contrattuali non potrà essere contabilizzata in quanto legata a leggi extra contrattuali.

Più efficace e più gratificante, è prevedere un (equivalente) finanziamento extra contrattuale della indennità di specificità medica, veterinaria e sanitaria con una entità che costituisca un incremento stipendiale durevole, aggiuntivo alla massa salariale e rivalutabile nei successivi CCNL, pensionabile e utile ai fini del TFS del personale in oggetto.

Carriere Una delle cose che la sanità pubblica può e deve offrire a un sanitario è lo sviluppo di carriera. La razionalizzazione delle strutture complesse ha decimato le possibili posizioni apicali e già questo ha ridimensionato le speranze di progressione di molti validi professionisti. Anche l’abolizione di numerose strutture semplici e di numerosi incarichi di alta professionalità ha generato una demoralizzazione generale.

Condizioni di lavoro Rivedere l’impianto contrattuale che regolamenta l’orario di lavoro prevedendo che le carenze di personale determinate da errori di programmazione, tetti di spesa o altre criticità non possono compromettere le condizioni di lavoro e la sicurezza per gli utenti e la perdita di ora lavorate che non vengono pagate dalle aziende.

Proprio in considerazione della specificità professionale occorre prevedere strumenti per incrementare la retribuzione relativa ai turni notturni e festivi.

Riconoscere al personale dell’area dell’Emergenza-Urgenza e del Pronto soccorso giorni di ferie aggiuntivi per alleviare l’indiscutibile stress lavoro correlato.

Attivare meccanismi che garantiscano la sicurezza del personale a fronte di un aumento del rischio di aggressioni, sia nei presidi sanitari, sia sul territorio ovvero a domicilio dell’ utenza, con particolare attenzione per le situazioni in cui vengono svolte azioni di vigilanza e controllo con finalità di prevenzione medica e veterinaria, nelle quali deve essere sancito l’obbligo di lavoro in team a garanzia sia dell’incolumità degli operatori sia della possibilità di evitare condizionamenti negativi.

Aumentare infine il finanziamento di tutte le attività di prevenzione, innanzitutto primaria, ma anche secondaria, essendo ampiamente dimostrato come, soltanto con la loro implementazione, possa essere generata una riduzione significativa della spesa sanitaria.

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