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Lunedì 09 OTTOBRE 2023
Ritardi  agenda unica regionale, Anaao al fianco di Bertolaso: “Le regole devono valere per tutti, sanità privata collabori”

L’agenda unica dovrà ancora aspettare un paio di anni, ma l’assessore ha ribadito il proprio impegno e chiarito che il privato che vorrà collaborare con la Regione dovrà stare alle regole decise dalla parte pubblica. Concorda l’Anaao: “Basta macinare utili pagando i propri dipendenti medici e sanitari, laddove ve ne siano, meno che nel pubblico. Oppure tenendoli tutti fintamente come lavoratori autonomi. Le regole devono valere per tutti”.

In Lombardia sono giorni di polemiche a causa del ritardo del CUP - Centro unico di prenotazione. L’agenda unica regionale per le prenotazioni mediche, voluta dalla Regione con l’obiettivo di snellire le liste d’attesa, avrebbe dovuto essere pronta tra qualche settimana e invece si dovranno aspettare ancora un paio di anni prima che sia completa e pienamente operativa. Ad alimentare le polemiche anche il fatto che una delle motivazioni di tale ritardo sarebbe da imputare agli imprenditori della sanità privata, che avrebbero posto un freno al progetto per motivi economici e logistici. Negli scorsi giorni l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, ha ribadito il proprio impegno per la realizzazione dell’agenda unica e chiaro che il privato che vorrà collaborare con la Regione dovrà stare alle regole decise dalla parte pubblica. Parole che hanno ricevuto il plauso anche dell’Anaao Assomed Lombardia.

“Anaao Assomed Lombardia – scrive il sindacato in una nota - chiede che venga rispettata la legge che, dai tempi della riforma Maroni del 2015, prevede ciò che non è mai stato realizzato: soprattutto in un momento come quello che si sta vivendo, in cui i cittadini faticano a prenotare le visite mediche a causa dei lunghi tempi di attesa, il sindacato dei medici e dei dirigenti sanitari lombardi chiede quindi che anche la sanità privata faccia la sua parte per rendere l’agenda accessibile a tutti, in modo che i cittadini possano scegliere in totale libertà. Già prima del periodo pandemico erano stati chiesti e ottenuti fondi dal Ministero della Salute, ma tutto si era concluso con un nulla di fatto, sia con Gallera sia con Moratti, sempre a causa della resistenza del settore privato”.

Anaao Assomed Lombardia, continua la nota, “si schiera dalla parte di Bertolaso, assessore al Welfare di Regione Lombardia”. “Negli ultimi anni – afferma Stefano Magnone, segretario regionale dei sindacato – stiamo assistendo a continue espansioni da parte dei maggiori gruppi privati, che evidentemente macinano utili, bontà loro, pagando i propri dipendenti medici e sanitari, laddove ve ne siano, meno che nel pubblico. Oppure tenendoli tutti fintamente come lavoratori autonomi. Le regole devono valere per tutti.”

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