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Mercoledì 11 OTTOBRE 2023
Nadef. De Palma (Nursing Up): “Numeri preoccupanti“

“Dall'anno prossimo la spesa in rapporto al Pil potrebbe scendere al 6,2%, un vero e proprio crollo se rapportato al 7,4% del 2020 e al 7,1% del 2021. Cosa ne sarà della già traballante sanità italiana?” ha dichiarato il Presidente Nazionale del sindacato degli infermieri

“Le prospettive non appaiono certo rosee. Numeri alla mano, “i famosi 4 miliardi” richiesti dal Ministro della Salute, Schillaci, per rilanciare la sanità italiana, e che abbiamo invocato a gran voce prendano finalmente, si spera, prima di tutto la strada, ahimè fin qui poco battuta, dei professionisti sanitari non medici, non solo potrebbero non bastare ma potrebbero essere tristemente inferiori alle attese”.

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up esprime le sue perplessità sui numeri della Nadef e lancia proposte per andare incontro alle esigenze dei lavoratori della sanità.

“Pare evidenzino, addirittura, dal prossimo anno – ha aggiunto –, una riduzione della spesa sanitaria, in rapporto al Pil: dall'anno prossimo la spesa in rapporto al Pil scenderà al 6,2%, un vero e proprio crollo se rapportato al 7,4% del 2020 e al 7,1% del 2021. In parole povere potrebbe essere prevista una diminuzione di ben due miliardi, da 134,7 miliardi nel 2023 (6,6%) a 132,9 nel 2024 (6,2%). Come si traduce tutto questo e che impatto avrà sul Sistema sanitario nazionale se non con ulteriore colpo di mannaia per i professionisti della salute e naturalmente per la già precaria stabilità del Ssn? Come possiamo pensare, se queste prospettive fossero reali, il condizionale è d’obbligo, di innalzare la qualità delle prestazioni sanitarie in funzione della tutela della salute della collettività?. Il punto è che se già l'esecutivo volesse portare la spesa sanitaria al 7 per cento del Pil, servirebbero almeno 10 miliardi di euro in più alla sanità”

Per De Palma, quindi: “Vanno assolutamente detassati anche gli stipendi ordinari ed è necessario un aumento dell’indennità di specificità, da noi ottenuta dopo mesi di battaglie con l’ultimo contratto, per avviare finalmente un percorso strutturale di valorizzazione economico-contrattuale per i professionisti della salute”.

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