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Martedì 06 NOVEMBRE 2012
Toscana. Botta e risposta tra Cisl e Marroni sulla governance della sanità

“In Regione si discutono le ‘bozze’ di riorganizzazione, ma nei territori ogni Asl va avanti per conto proprio, in modo scomposto e pericoloso”. Questo l’altolà della Cisl a cui è seguita la risposta dell’assessore alla sanità: “Asl agiscono nel quadro di una strategia complessiva”, ma “momento richiede tempi brevi ed un approccio rapido e concreto”.

Botta e risposta tra la Cisl e l’assessorato alla sanità toscano sulla governance del Ssr. “Chi comanda nella sanità toscana? La Regione ha ancora il controllo del sistema o siamo in una situazione di anarchia da fine impero in cui ogni Direttore Generale di Asl si comporta come crede?”. Questa è la domanda rivolta ai vertici della Regione da Cisl e Funzione Pubblica-Cisl della Toscana, che accusano: “Mentre la Regione ci sottopone bozze di documenti con ipotesi di riorganizzazione, alla luce della spending review imposta dal governo, nei territori le Asl procedono unilateralmente e in modo scomposto alla ricerca di immediati risparmi, con rivoluzioni organizzative, chiusure di reparti e fughe in avanti”.
“Per fare una riforma seria ed efficace che vada oltre la strada accorciata e pericolosa dei tagli lineari –dice Rossella Bugiani, della Segreteria Cisl Toscana- serve un approfondimento ed un confronto serio, regole condivise sulle priorità e una regia adeguata a livello regionale. Purtroppo, mentre a parole la Regione dice di voler garantire tutto questo, nei fatti le Asl procedono unilateralmente. Mentre abbiamo avuto da pochi giorni il documento dalla Regione, in bozza da discutere, sulle ipotesi riorganizzative, assistiamo a convocazioni informative dei Direttori Generali delle ASL in cui si mettono lavoratori e organizzazioni sindacali di fronte al fatto compiuto, dando il documento della Regione come un percorso già acquisito”.
Marco Bucci, della Funzione Pubblica Cisl regionale offre alcuni esempi. "A Firenze il Direttore dell'ASL 10 convoca comparto e medici informando di decisioni già prese sulla rimodulazione del territorio e la chiusura di unità chirurgiche. A Careggi il Direttore decide che entro 2 mesi tutto il sistema convenzionato con le case di cura private in intramoenia ritorni nell'Azienda Ospedaliera senza porsi il problema di oltre 130 dipendenti che rischiano di rimanere per strada se alcune case di cura decideranno di chiudere”.

“A Livorno – prosegue Bucci- la Direttrice ostenta decisioni già prese sulla riorganizzazione dei Dipartimenti e su pesanti interventi per i laboratori di analisi, mettendo i sindacati di fronte al fatto compiuto, senza attendere il tavolo regionale né un confronto adeguato di approfondimento”.
“A Prato –aggiunge il segretario FP- si è deciso di bloccare totalmente il turn over assistenziale di oltre 60 unità fra infermieri e OSS –Operatori Socio Sanitari-, creando una situazione insostenibile nei reparti ospedalieri. Per non parlare di Grosseto, dove sul territorio si stanno chiudendo servizi a causa di carenza di personale, accentrando tutto sull'ospedale principale con conseguenti disservizi sulle prestazioni”. “Comprendiamo la necessità di attivare da subito linee di risparmio -sottolinea la Cisl- ma facciamo presente all'Assessore Marroni e al Presidente Rossi che le azioni da attivare impattano sulla pelle delle persone, cittadini e lavoratori, e sulla sostenibilità di attività lavorative che non hanno limiti infiniti”.
 
La replica dell’assessore Luigi Marroni. “Le aziende sanitarie agiscono nel quadro di una strategia complessiva, gestita dalla Regione e la applicano localmente. Sarà compito della Regione discutere con le organizzazioni sindacali un ulteriore coordinamento di tutte le azioni in campo.  Il momento richiede tempi brevi ed un approccio rapido e concreto. L’assessorato e le direzioni delle Asl sono aperte alla discussione ed al confronto su tutti i temi”. Così l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni risponde  agli interrogativi sollevati dalla Cisl sulla governance della sanità toscana.
“Vogliamo mantenere – prosegue l’assessore – l’attuale livello dei servizi e salvare il nostro sistema sanitario in una fase molto complessa che vede, accanto alla profonda riforma strutturale portata avanti dalla Regione, l’azione delle singole Asl per attuare la spending-review entro il 2012.  Azioni così complesse necessitano necessariamente anche del  coinvolgimento dei sindacati, secondo uno schema consolidato di relazioni e rapporti tra le parti. E’ così che siamo partiti in questa opera di riorganizzazione e   così continueremo, in maniera sempre più approfondita, con tavoli aperti sui singoli filoni e temi di intervento, mantenendo, come Regione, il  coordinamento strategico di tutte le iniziative”.

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