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Martedì 07 NOVEMBRE 2023
Fisici medici. Aifm chiede contratti di formazione come i medici: “Il 78% dei nostri specializzandi riceve niente o meno di 1000 euro/mese”

L’appello in occasione della Giornata Internazionale di Fisica Medica, che si celebra oggi. Solo il 22% degli specializzandi fisici medici, spiega l'Aifm, percepisce oltre i 1.000 euro mensili con finanziamenti continuativi durante tutta la durata della Scuola di Specializzazione. Il 40% non riceve nessun contributo o comunque non in modo continuativo. Intanto, il fabbisogno formativo di fisici medici (oggi 100 ogni anno) cresce.

Si celebra oggi 7 novembre, anniversario della nascita di Marie Curie (scopritrice del Radium, utilizzato per decenni nelle cure di radioterapia oncologica) la Giornata Internazionale della Fisica Medica, proclamata dall’IOMP (International Organization for Medical Physics), con l’obiettivo di dare visibilità al Fisico Medico, una figura professionale indispensabile nel sistema sanità e nelle strutture ospedaliere per garantire che ogni indagine, ogni prestazione, ogni terapia con radiazioni, ionizzanti o non, possa fornire il miglior risultato con il minimo rischio per il paziente.
Per l’occasione, l’Associazione Italiana di Fisica Medica e Sanitaria (AIFM) e, in particolare, il gruppo AIFM Giovani (soci under 35) e degli specializzandi pone l’attenzione sulla grave situazione che riguarda le scuole di Specializzazione in Fisica Medica. Infatti, per poter esercitare il ruolo di Specialisti in Fisica Medica all’interno delle strutture sanitarie, è necessario frequentare una Scuola di Specializzazione (triennale), analogamente al percorso intrapreso dai medici specialisti. Ma, a differenza dei colleghi medici, questo periodo è caratterizzato dall’assenza di contratti di formazione.

“I dati raccolti tramite una recente survey da noi condotta e che presenteremo oggi durante il convegno sono sconfortanti – dichiarano Marco Felisi e Nicola Maffei, coordinatore ed ex coordinatore del gruppo AIFM Giovani, e Sara Parabicoli, rappresentante degli Specializzandi di AIFM - Solo il 22% degli specializzandi fisici medici arriva a percepire oltre i 1.000 euro mensili (12.000 euro l’anno), con finanziamenti continuativi durante tutta la durata della Scuola di Specializzazione, il 40% non riceve nessun contributo o comunque non in modo continuativo. Si tenga conto, in questo quadro di per sé allarmante, che nella maggior parte dei casi (circa il 70%), per accedere alle scuole di specializzazione, è richiesto il trasferimento del giovane fisico in formazione presso le sedi dislocate sul territorio nazionale”.

D’altra parte, il fabbisogno formativo per le professioni sanitarie dell’anno accademico in corso, sottolinea la necessità di circa 100 nuovi Fisici Medici ogni anno, con un trend in crescita costante nell’ultima decina di anni (nel 2017 la richiesta era di 80 nuovi specialisti). Giunti al termine del percorso formativo, l’inserimento nel mondo del lavoro avviene con ottime tempistiche e prospettive: il 50% dei neo specialisti, infatti, ottiene un incarico come Dirigente Sanitario a tempo determinato nei primi 3 mesi dalla specialità, e praticamente la totalità lo ottiene nel primo anno, periodo durante il quale oltre il 50% del totale viene stabilizzato con un contratto a tempo indeterminato. “Dato che mette in evidenza l’effettiva necessità di Specialisti in Fisica Medica sul territorio nazionale” – concludono Marco Felisi, Nicola Maffei e Sara Parabicoli.

“I numeri che fin qui abbiamo presentato stridono se paragonati con la situazione delle specializzazioni mediche – sottolinea Carlo Cavedon, presidente di AIFM - Infatti, nell’ultimo bando oltre 6.100 su 16.200 contratti di formazione sono rimasti non assegnati per carenza di specializzandi. Pensare che a noi fisici medici ne basterebbero solo 100 (meno del 2% dei contratti non assegnati) rende la situazione ancora più amara e difficilmente accettabile. L’auspicio è di riuscire a risolvere questa situazione e permettere che la grande tradizione della fisica per la medicina continui a dare frutti nel futuro, così denso di importanti novità. Non si può più prescindere dal riconoscimento dei contratti di formazione”.

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