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Giovedì 16 NOVEMBRE 2023
Oncologia. Cognetti insignito del premio “Gianni Bonadonna” 2023

Il premio è stato assegnato all’ultimo congresso nazionale dell’Aiom. “Sono onorato di ricevere questo riconoscimento. È importante ricordare che i traguardi raggiunti in questi anni sono il frutto di uno sviluppo corretto della comunicazione e dello scambio di informazioni” ha dichiarato il Presidente della Federazione degli Oncologi, Cardiologi ed Ematologi

Francesco Cognetti è stato insignito del premio “Gianni Bonadonna” 2023 dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica, consegnato durante il 25° congresso della Società Scientifica che si è svolto di recente a Roma.

Alla guida di Aiom dal 2001 al 2003, Cognetti ha lavorato per 32 anni come Direttore dell’Oncologia Medica presso l’Istituto Regina Elena di Roma, dal 2001 al 2006 è stato Direttore Scientifico e Segretario Generale di “Alleanza Contro il Cancro”, dal 1991 al 2001 Membro dell’“Executive Committee” della Società Europea dell’Oncologia Medica ed è autore di circa 450 lavori scientifici pubblicati sulle più importanti riviste internazionali. Attualmente Presidente della Federazione degli Oncologi, Cardiologi ed Ematologi (Foce) è Coordinatore di 75 Società Scientifiche nell’ambito del “Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri ed Universitari Italiani” e Professore di Oncologia Medica presso l’Unicamillus Internationl Medical University in Roma e Membro dello “Scientific Advisory Board” dell’Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina - Gemelli Isola di Roma con la specifica delega allo sviluppo della Ricerca Clinica in Oncologia.

“Sono onorato di ricevere questo riconoscimento e ringrazio tutti i soci Aiom della fiducia - afferma il professore -. Quando ho intrapreso la carriera di medico, questa specializzazione rappresentava una sfida contro una patologia molto difficile, nella quale le possibilità di successo dipendevano esclusivamente dalla nostra capacità di ricerca e innovazione. È importante ricordare che i traguardi raggiunti in questi anni sono il frutto di uno sviluppo corretto della comunicazione e dello scambio di informazioni che ha creato un rapporto non solo professionale ma anche personale e sincero nei confronti dei colleghi, dei pazienti e delle loro famiglie. Spero di aver contribuito alla crescita della ricerca clinica dell’Oncologia Medica sia in Italia che a livello Internazionale”.

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