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Lunedì 11 DICEMBRE 2023
Intelligenza artificiale. Da Aio una commissione permanente per studiare il fenomeno a livello europeo

L’obiettivo è monitorare le applicazioni dell’intelligenza artificiale, ”che va considerata un’evoluzione inevitabile di tutte le nostre attività e non semplicemente una nuova tecnologia”

Nell’era dell’intelligenza artificiale il settore dentale si arricchisce nuovi operatori che producono ed offrono materiali per il dentista e dispositivi su misura per il paziente. Mancano però i controlli.

A lanciare l’allarme è l’Associazione Italiana Odontoiatri: tra allineatori e protesi si stanno diffondendo dispositivi su misura per la cui progettazione e produzione si salta il passaggio del medico odontoiatra.

“Basta prendere due misure - magari a distanza - per realizzare, anche grazie a sistemi di intelligenza artificiale, manufatti calibrati sul prototipo del cavo orale del paziente odontoiatrico, che tuttavia non sono “terapeutici” perché dietro non c’è né la visita né la decisione di un professionista. Noi affermiamo che ogni manufatto, ortodontico protesico o di altro tipo, dev’essere riconducibile all’atto odontoiatrico e alla deontologia” spiega il segretario sindacale AIO Danilo Savini. E annuncia: “Da oggi AIO ha una commissione di studio per monitorare le applicazioni dell’intelligenza artificiale, che va considerata un’evoluzione inevitabile di tutte le nostre attività e non semplicemente una nuova tecnologia”.

“La possibilità per ‘non-odontoiatri’ di costruire protesi ed allineatori bypassando il dentista è comunque dietro l’angolo. Sia essa il computer di ‘odissea nello spazio’ o tecnologia più ‘alla mano’, è una prospettiva temibile. Non ci sono controlli di alcun tipo su questi prodotti né nelle nazioni né a livello internazionale”, dice Stefano Colasanto consigliere AIO.

“Oltre metà dei paesi dell’Unione Europea – ha aggiunto – manca di una normativa che disciplini la fabbricazione di apparecchi su misura richiesti online. In cinque paesi sono possibili trattamenti ortodontici senza che il paziente sia prima visitato. Nel 90% dei paesi non ci sono regole. Intanto, in Italia il fai-da-te si è ora esteso alle faccette. Non possiamo consentire che in un ambito chiave della salute umana regnino abusivismo e terapie prescritte da ignoti”.

“Il nostro compito – ha sottolineato Presidente Nazionale AIO Gerhard K. Seeberger – è fare in modo, nell’interesse dei pazienti, che il giudizio finale sulla risposta di cura sia deciso dall’uomo. In un far west senza regole vorremmo aprire tavoli con industria, informatici, ingegneri, medici, rappresentanti di pazienti e delle istituzioni. Obiettivo: far sì che il computer non sostituisca il Medico-Odontoiatra ma lo aiuti a lavorare meglio e, potendo, a ridurre la ridondanza di prestazioni, specie quelle dovute a comportamenti difensivi”.

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