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Martedì 12 DICEMBRE 2023
Pnrr. Lai (Pd): “Regioni e Comuni all’oscuro sui definanziamenti previsti dalla revisione del Piano”

La rimodulazione del Pnrr italiano approvato dalla commissione europea risulta ampiamente ridimensionato. Lai: “Le amministrazioni regionali e comunali, comprese le ASL, non conoscono ad oggi né le opere oggetto di questo definanziamento, né gli interventi per un eventuale meccanismo di salvataggio. Ho appreso di significativi tagli certi di risorse per la Sardegna, non abbiamo notizie nemmeno sul destino delle strutture della sanità territoriale”.

La Commissione Europea il 24 novembre 2023 ha approvato la revisione (del Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano (PNRR), qualche giorno fa annunciata dalla stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Sono però state definanziate delle opere, delle quali il parlamento, così come le amministrazioni regionali e comunali interessate agli interventi del PNRR, che abbracciano anche il settore sanitario, non hanno ad oggi notizia. A parlarne a Quotidiano Sanità, il deputato Silvio Lai, componente della commissione Bilancio.

“Non sappiamo nulla ancora sulle opere effettivamente definanziate – spiega il deputato Silvio Lai -, considerato che ad essere interessati agli interventi del PNRR sono anche le amministrazioni regionali e comunali coinvolte, comprese le Asl. In Sardegna, relativamente ai comuni, abbiamo avuto notizia di tagli certi per 250 milioni di euro, e sembrerebbero a rischio almeno 120 milioni sui restanti 250. Tagli certi che riguardano anche le Asl per ospedali e case di comunità. Non si conoscono le motivazioni per le quali le amministrazioni non hanno ricevuto alcuna informazione nel mese di luglio quando il piano di definanziamento veniva proposto alla commissione europea; e tutt’ora non è pervenuta notizia anche dopo che i tagli proposti sono stati ridimensionati parzialmente dalla commissione stessa. E’ chiaro che le amministrazioni non possono essere lasciate all’oscuro rispetto alle opere definanziate, così come non possono essere lasciate in balia delle sole dichiarazioni di nuovi finanziamenti senza che questi siano individuati con certezza soprattutto se sia tratta di risorse europee che necessitano di essere rendicontate”.

“Per quanto riguarda la Sardegna – approfondisce il deputato - si ha la certezza che siano state confermate come definanziate e definitamente scomparse le risorse relative alla misura M2C4 I2.2. per quasi 214 milioni di Euro (Euro 213.960.909,46). E’ stata poi ridotta la misura M5C2 I2.2.c destinata ai Piani Integrati Urbani (2,5 miliardi ridotti a 900 milioni sul piano nazionale e 3,3 miliardi ridotti a 2 miliardi per quanto riguarda i progetti di rigenerazione urbana (M5C2 I.2.1)), con un complessivo taglio del 50% che applicato in Sardegna sui 248 milioni di euro può prevedere un taglio di oltre 120 milioni di euro, ma occorre attendere la risposta del governo per il dato definitivo”.

“Ancora – prosegue Lai -, restano confermati i definanziamenti delle misure M5C3 sulla coesione territoriale che in Sardegna valgono 37 milioni di euro, e sono altresì certi i tagli sulla M2C4 che vanno dai 6,1 milioni di euro per Sassari, i 4,88 milioni di Alghero, i 2,52 milioni di Muravera, i 2,6 milioni di Tempio e i 2,9 milioni Villasor, sino ai 100.000,00 euro di Austis, o ai 300.000,00 euro ottenuti da circa 250 piccoli comuni”.

“I dubbi restano – sottolinea il deputato - su quali opere sono state definanziate tra quelle comprese nei piani integrati urbani che, parlo per quanto riguarda la Sardegna, riguardavano i 17 comuni di della città metropolitana di Cagliari per oltre 97 milioni di euro e per la rigenerazione urbana delle 15 città medie dell’isola compresa Sassari, Alghero e Portotorres, Olbia e Tempio, Nuoro, Oristano e Cagliari, Carbonia e Iglesias, Capoterra, Sinnai, Monserrato, Selargius e Quartu. Su questi ultimi si da per certo il definanziamento nazionale per 2,9 miliardi su 5,8 complessivi, e sono ancora sconosciute le opere vittima di questo definanziamento, così come siamo all’oscuro relativamente ad un eventuale meccanismo di salvataggio.”

“Vi è poi un secondo capitolo che riguarda il taglio dei posti negli asili nido, anche quelli sono stati tagliati, e sui quali, anche qui, non si conoscono le opere definanziate e quelle che si salvano, compreso il destino delle strutture della sanità territoriale. Siamo di fronte ad un grande pasticcio, le amministrazioni contavano sui fondi del PNRR. Non posso che ritenere inadeguata l’azione del Governo che esalta la rimodulazione del PNRR, ma che invece è stato ampiamente ridimensionato e che lascia a tutt’oggi all’oscuro le amministrazioni coinvolte e i cittadini, che hanno diritto di essere immediatamente informate” – conclude Lai.

Elisabetta Caredda

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