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Martedì 23 GENNAIO 2024
Linee di indirizzo per la funzione della Psicologia nel SSN. Un documento ampiamente voluto da Parlamento e Regioni, che deve trovare al più presto completamento



Gentile direttore,
esiste un enorme divario tra i bisogni psicologici dei cittadini e il numero di psicologi sui quali i cittadini possono contare nel Servizio Sanitario Nazionale. Un tema reso drammatico dalla pandemia che ha finalmente acceso l’attenzione delle Istituzioni in un Paese dove otto cittadini su dieci che ricevono aiuto psicologico lo hanno solo nel privato e di tasca propria, dove 5 milioni di persone dichiarano di averne bisogno e di non avere le possibilità, dove solo un malato di tumore su cinque riceve un sostegno di questo tipo. Quando hai poche risorse una delle prime cose che si fanno è cercare di utilizzarle al meglio ed infatti una delle iniziative che il Parlamento ha varato per ridurre la distanza tra bisogni e risposta pubblica è stata, nel dicembre 2020, con la legge 176, quella di introdurre una norma al fine “di ottimizzare e razionalizzare le risorse professionali degli psicologi dipendenti e convenzionati nonché di garantire le attività previste dai livelli essenziali di assistenza (LEA)”.

Si prevede una gestione unitaria di tutte le risorse psicologiche presenti in ciascuna Azienda sanitaria territoriale ed ospedaliera, al fine di poter garantire al meglio possibile quella trasversalità di attività che è tipica della professione psicologica e prevista dalle normative (servizi territoriali e consultori; servizi specialistici di salute mentale, dipendenze, disabilità, per le malattie croniche; strutture residenziali e ospedali; attività per il personale e l’organizzazione, ecc.). La pandemia ha reso più evidente l’importanza degli aspetti psicologici per molte malattie fisiche, nelle attività ospedaliere, per la salute della donna, gli anziani, per gli stessi operatori e le organizzazioni sanitarie (umanizzazione, relazione con gli utenti, gestione dello stress, ecc.). Settori poco presidiati se non c’è un coordinamento effettivo dei professionisti psicologi, che esiste solo in alcune regioni.

L’istituzione dello psicologo di assistenza primaria, che è in discussione in Parlamento con un’ampia convergenza di forze politiche, va a rafforzare questa previsione perché nel disegno di legge condiviso si prevede che questa figura, destinata a lavorare insieme con i medici e i pediatri di famiglia, si rapporti con la funzione aziendale di psicologia proprio per garantire l’ottimizzazione degli interventi. Terminata l’emergenza pandemica, all’inizio del 2022, il Ministero della Salute ha attivato un tavolo con rappresentanti delle Regioni, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Agenas, delle Direzioni della Programmazione e Prevenzione dello stesso Ministero, nonché del CNOP, per definire "Linee di Indirizzo per la funzione della Psicologia nel SSN". In autunno c’è stata una fase di confronto con la Conferenza delle Regioni sul documento elaborato che ha ottenuto un parere sostanzialmente positivo con la richiesta di alcune integrazioni recepite dallo stesso Tavolo nel marzo 2023.

E’ passato quasi un anno da allora e oltre tre dalla legge e non ci sono notizie se il documento finale, contenente le osservazioni delle Regioni e approvato definitivamente dal Tavolo ampiamente rappresentativo presso il Ministero, è in attesa dell’ok definitivo della Conferenza delle Regioni o è ancora negli uffici ministeriali. E’ vero che ci sono stati cambiamenti ai vertici del Ministero ma un documento ampiamente voluta dal Parlamento e condivisa in sede tecnica dalle Regioni, alle quali peraltro è lasciata la scelta di come concretamente attuare la funzione aziendale in relazione alle specificità dei territori, deve trovare al più presto il completamento del suo lungo iter.

La Psicologia e gli Psicologi conoscono il valore dell’integrazione e delle reti, a livello scientifico, operativo ed organizzativo. Anzi, sono professionisti dell’integrazione a tutti i livelli. Ma per contribuire a questa esigenza devono essere messi nelle condizioni di operare al meglio, riconosciuti nelle loro competenze e specificità, che venga applicato nei loro confronti il principio della pari dignità, riconosciuta la possibilità e capacità di contribuire alla organizzazione del loro lavoro, come accade per tutte le altre professioni sanitarie.

Uopsi
Coordinamento dei dirigenti delle unità di Psicologia delle aziende sociosanitarie territoriali e degli Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico, istituito con decreto n. 7188 del 7 agosto 2012 della direzione generale sanità della regione Lombardia.

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