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Martedì 27 NOVEMBRE 2012
Concorsi Ue. Corte di Giustizia dà ragione all’Italia. No a bandi solo in tre lingue

No a bandi di concorso solo in tre lingue. Questa la decisione della Corte di giustizia Ue per cui  è “discriminatorio usare soltanto inglese, francese e tedesco” e che accoglie il ricorso dell’Italia  dopo che il Tribunale dell'Unione aveva respinto il ricorso per l'annullamento di bandi trilingui. La nota della Corte.

La Corte di giustizia europea dice no ai bandi di concorso pubblicati solo in inglese, francese e tedesco perché rappresentano una "discriminazione" fondata sulla lingua. Per la Corte tutte le 23 lingue della Ue sono da considerare 'ufficiali'. Queste le motivazioni che hanno portato la Corte di giustizia europea ad annullare la sentenza di primo grado del settembre 2010 dando così ragione all'Italia, che aveva fatto ricorso contro la pratica di pubblicare i bandi in tre sole lingue. Il no della Corte si estende anche all'obbligo di sostenere le prove di selezione in una di queste tre lingue.

 
Il caso. Nel giugno e nel luglio 2007, l’EPSO (l'ufficio per la selezione del personale dell'Unione europea) ha pubblicato due modifiche nella GUUE, in tutte le versioni linguistiche, nelle quali veniva fatto espresso rinvio alla versione integrale dei bandi già pubblicati nelle lingue tedesca, inglese e francese e venivano riaperti i termini per la presentazione delle candidature.
L’Italia ha proposto dinanzi al Tribunale alcuni ricorsi per l'annullamento dei bandi . Il nostro Stato ha contestato essenzialmente la mancata pubblicazione integrale dei bandi nelle lingue ufficiali diverse da quelle tedesca, inglese e francese, nonché l'arbitraria limitazione della scelta della seconda lingua a tre lingue soltanto ai fini della partecipazione ai concorsi, delle comunicazioni con l’EPSO e dello svolgimento delle prove.
Avendo il Tribunale rigettato tali ricorsi , l’Italia ha proposto un’impugnazione dinanzi alla Corte di giustizia, facendo valere che il Tribunale, confermando la validità dei bandi, aveva commesso un errore di diritto.
Nella sua sentenza odierna, la Corte ha esaminato, in primo luogo, la mancata pubblicazione integrale dei bandi in tutte le lingue ufficiali. Ed essa ha ricordato che il regime linguistico dell'Unione europea definisce come lingue ufficiali e lingue di lavoro delle istituzioni dell'Unione le 23 lingue  attuali dell’Unione , che la GUUE deve essere pubblicata in tutte le lingue ufficiali e che, secondo lo Statuto dei funzionari dell'Unione, i bandi di concorso generale devono essere pubblicati nella GUUE.

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