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Venerdì 30 NOVEMBRE 2012
Depressione. Agomelatina vince il Premio Galeno 2012 per l’Innovazione

La molecola è indicata nel trattamento degli episodi di depressione maggiore negli adulti, una patologia che colpisce oltre 3,5 milioni di italiani e che è ancora lontana da una gestione ottimale, ovvero la remissione dei sintomi depressivi e la prevenzione delle ricadute e recidive.

Nella categoria “Innovazione del farmaco”, è stato consegnato oggi ad Agomelatina il Premio Galeno 2012, uno dei più importanti riconoscimenti in ambito biomedico e farmacologico nel nostro Paese, organizzato quest’anno da Springer Italia. La molecola è indicata nel trattamento degli episodi di depressione maggiore negli adulti, una patologia che colpisce oltre 3,5 milioni di italiani e che è ancora lontana da una gestione ottimale, ovvero la remissione dei sintomi depressivi e la prevenzione delle ricadute e recidive.

“La depressione è una condizione che si aggrava ogni giorno di più, anche alla luce del peggioramento delle condizioni economiche: è quindi assolutamente prioritario occuparsi della salute mentale dei cittadini se si vuole uscire dalla crisi - ha dichiarato Claudio Mencacci, Presidente Sip (Società italiana di psichiatria) e Direttore Dipartimento Neuroscienze, Ao Fatebenefratelli di Milano - compito imprescindibile oggi per qualunque intervento nel campo della salute mentale e della depressione è avvicinare le persone alle cure. Questo Premio è la conferma che solo attraverso la ricerca è possibile sviluppare innovazione e aumentare, quindi, le possibilità di ottenere esiti positivi, come nel caso di una molecola fortemente innovativa come Agomelatina”.

Le proprietà peculiari di questa molecola hanno confermato un’efficacia antidepressiva (dimostrata anche in studi di confronto diretto con altri farmaci quali SSRI/SNRI) trasversale su tutti i sintomi, compresa la perdita di interesse, motivazione e piacere per le attività quotidiane.

Rispetto agli altri antidepressivi, Agomelatina si distingue anche per una migliore tollerabilità gastrointestinale e cardiovascolare e perché non interferisce sulla sfera sessuale. Agomelatina non ha interazioni rilevanti con altri farmaci; la terapia può essere interrotta in qualunque momento, senza il rischio di sindrome da astinenza.
Il miglioramento dei sintomi depressivi e la tollerabilità sono stati confermati per tutti i livelli di gravità della depressione, nonché nella popolazione anziana e/o in presenza di patologie concomitanti.

“Agomelatina, ultimo antidepressivo registrato a livello europeo, ha un meccanismo d’azione che si differenzia radicalmente da tutti gli altri antidepressivi finora utilizzati - ha spiegato Giovanni Biggio, Presidente Sinpf (Società italiana di neuropsicofarmacologia) - si tratta di una molecola che presenta un meccanismo d’azione peculiare, mostrando di avere un ruolo fondamentale nel normalizzare il ritmo circadiano del cortisolo (ormone dello stress), permettendo ai neuroni di poter recuperare durante le ore di sonno la loro omeostasi e quindi normalizzare la loro funzione, quando questa risulti troppo attivata. Ciò si traduce anche in un miglioramento del ritmo sonno/veglia”. “Inoltre, Agomelatina induce un’aumentata liberazione di noradrenalina e dopamina a livello della corteccia frontale, area del cervello cruciale nel regolare le funzioni cognitive – ha proseguito - questo meccanismo conferisce quindi alla molecola la possibilità di migliorare il deficit cognitivo, quasi sempre presente nei pazienti depressi. Nel contempo, non attivando la serotonina, il farmaco non induce alterazioni della sfera sessuale”.

“L’originale meccanismo d’azione, che si traduce dal punto di vista farmacologico in un diverso profilo di efficacia e tollerabilità rispetto ai trattamenti ad oggi disponibili, conferma l’alto grado di innovatività di della molecola”, ha concluso Biggio.
 
“La maggioranza delle condizioni depressive rimane oggi non diagnosticata e non trattata e oltre un terzo dei pazienti trattati non risponde in modo soddisfacente alle terapie”, ha infine commentato Mario Maj, Direttore Dipartimento di Psichiatria, Università di Napoli SUN, Past-President World Psychiatric Association. “Appare quindi necessario, da un lato, favorire l’accesso alle cure per la depressione, oggi limitato da ostacoli di natura finanziaria, culturale e organizzativa, e dall’altro incentivare lo sviluppo di interventi farmacologici e psicoterapeutici realmente innovativi”.

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