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Giovedì 29 NOVEMBRE 2012
Due studenti infermieri e le parole di Monti sulla sanità



Gentile direttore,
siamo due Rappresentanti degli Studenti negli Organi Centrali dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" non legate a sigle sindacali nè di appartenenza politca, due semplici infermieri laureandi nel percorso di Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche (509/99). Le dichiarazioni shock del presidente del Consiglio Mario Monti sono di fatto una dichiarazione di 'default' del sistema sanitario pubblico ed universalistico come quello italiano. Specialmente dopo la scure della Spending Review . Ci chiediamo, detto in “sanitariese”: hanno cercato di rianimare un Ssn sapendo che s’andava incontro alla morte, morte da loro stessi programmata?

L’incidenza sul PIL della spesa sanitaria italiana è pari al 9,6%, ed è ormai inferiore di almeno 2 punti percentuali alla media dei Paesi OECD con risultati di salute largamente migliori. Nessun sistema alternativo al nostro e' in grado di dare di piu a costi minori, ciò nonostante abbiamo tagliato sulla Sanità più della Grecia, della Spagna, dell'Irlanda. Cioè spendiamo meno ma facciamo meglio!

Allora le parole del Premier (“Occorre trovare nuove forme di finanziamento”) mi portano a pensare che si sta cercando di far posto, all’interno del Ssn ad enti privatistici (come le Banche) che già oggi, attraverso le assicurazioni erogano assistenza sanitaria. Ma d’altronde il nostro Premier non è nuovo a queste affermazioni,basta andare a leggere cosa diceva alla fine d’ agosto 2011 riferita alle liberalizzazioni ….. provare per credere!

La Sanità tocca ripensarla e quindi rivoluzionarla, ma prima si debbono costruire le condizioni. Spaventa l’idea di fare una quarta riforma di sistema, che comporterebbe un aumento dei costi standard, meno LEA, più ticket sanitari e un incremento della spesa privata in un momento nel quale la prima cosa a mancare è la sicurezza economica.

Con la stessa franchezza si deve affermare che  i due grandi problemi che ne minano la qualità dello stesso  sono le politiche economiche che la condizionano e il cambiamento sociale che la spiazza. C’è la convinzione  che rispetto ad essi il cambiamento interno oggi sia l’unico mezzo efficace per mettere la Sanità pubblica in relazione con il cambiamento esterno e rispondere alle restrizioni economiche.

È questo lo snodo cruciale che attanaglia la Sanità : continuare a garantire la tutela della salute come diritto fondamentale dell'individuo con risorse economiche sempre  piu limitate. Far coesistere diritti e risorse!

Pensare in sanità è una bellissima sfida... Bisogna prima di tutto credere nei valori dell'assistenza garantita ai cittadini... Siamo d'accordo nel costruire nuovi modelli, rivedere quelli esistenti... Ma siamo convinti che tutto ciò debba essere realizzato senza dimenticare il valore che ha un intervento sulla Salute degli individui , senza dimenticare le persone, senza dimenticare la Costituzione, tenendo conto dei contesti sociali, economici, tenendo conto di avere tra le mani una Risorsa vera, non un sistema da guarire...

Ultima riflessione: se si pensa solo a risolvere un fatto economico oggi senza prendere in considerazione gli interventi ma soltanto mettendo delle "toppe", beh carissimi, ci duole dirlo ma ci sentiamo soltanto un numero e non dei cittadini di questo bellissimo paese...

P. S. : Perdonateci per lo sfogo!

I rappresentanti degli Studenti dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

Francesco Scerbo
Consigliere di Amministrazione - Infermiere


Matias Eduardo Diaz Crescitelli
Senatore Accademico - Infermiere
 

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