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Lunedì 13 SETTEMBRE 2010
Fimmg: Asl contestano prescrizioni a medici di famiglia. “Intervenga l’Aifa”

Il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Millillo, ha inviato una lettera al direttore dell’Aifa, Guida Rasi, per chiedere chiarimenti sulla prescrivibilità di farmaci per l’osteoporosi a carico del Ssn che le Asl contestano ai medici di famiglia, con conseguente richiesta di recupero delle quote corrispondenti alle supposte prescrizioni inappropriate.

Numerosi medici di medicina generale segnalano la contestazione, da parte delle Asl, dell’appropriatezza prescrittiva per alcuni farmaci a carico del Ssn indicati per il trattamento della osteoporosi, con conseguente richiesta di recupero delle quote corrispondenti alle supposte prescrizioni inappropriate. Per questo il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo, ha inviato una lettera al direttore dell’Aifa, Guido Rasi, per chiedere “un parere e possibilmente un’indicazione di comportamento prescrittivo che consenta ai medici di trattare i propri pazienti nel modo più appropriato e alle Asl di contenere i contenziosi aperti che stanno penalizzando in modo importante tanti medici prescrittori”.

In particolare, ai medici di famiglia viene contestata la prescrizione di questi farmaci a soggetti di sesso maschile che, spiega Milillo, “secondo l’interpretazione delle Aziende sanitarie, non risulterebbe possibile per mancanza di   indicazione nel foglietto illustrativo presente nelle singole confezioni”. Tuttavia il segretario nazionale della Fimmg afferma che “dalla lettura della sezione inerente le indicazioni di alcuni farmaci per la cura dell’Osteoporosi, in particolare gli alendronati, emerge la frase ‘riduce il rischio di fratture vertebrali e dell’anca’, senza distinzione di sesso, interpretazione estensiva quindi a tutti e due i sessi”. La Fimmg chiede quindi l’intervento dell’Aifa, ricordando che l’interpretazione della letteratura era stata ripresa “anche da una comunicazione (09 maggio 2002), su questo argomento, del Dottor Nello Martini, in qualità di direttore generale della Direzione generale valutazione medicinali e farmacovigilanza”.
 

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