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Lunedì 17 DICEMBRE 2012
Balduzzi incontra ministro Salute Uganda per progetto su maternità e infanzia

Attualmente il ministero della Salute non ha collaborazioni dirette con l’Uganda ma, come ha spiegato Balduzzi, l’incontro di venerdì è servito per gettare le basi per un lavoro comune nel settore della sanità materno-infantile.

Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha incontrato lo scorso venerdì il ministro della Salute dell’Uganda Christine Ondoa, giunta a Roma per partecipare al convegno dell’Ong Medici con l’Africa-Cuamm dedicato al progetto “Prima le mamme e i bambini”. Il piano si propone di garantire entro cinque anni l’accesso gratuito al parto sicuro e alla cura del neonato in alcuni ospedali di Angola, Etiopia, Uganda e Tanzania.

Durante l’incontro Balduzzi ha ricordato come “l’obiettivo di assicurare lo sviluppo del continente africano è proprio dell’Europa fin dalla fondazione della Comunità europea”. Il ministro ha sottolineato che “nella consapevolezza dello stretto legame tra salute e sviluppo, l’Italia si è da molti anni impegnata con determinazione per favorire il miglioramento delle condizioni sanitarie in Uganda. D’altra parte lo sviluppo non è solo aumento del Pil, ma anche una qualità della vita migliore in settori come istruzione e salute”. Attualmente il Ministero della Salute non ha collaborazioni dirette con l’Uganda, ma, ha detto ancora Balduzzi, “da questo incontro potrà nascere un lavoro comune nel settore della sanità materno-infantile”.

All’incontro era presente anche il direttore del Cuamm, don Dante Carraro, al quale il Ministro ha espresso “ammirazione” per le attività svolte dall’Ong, che “favoriscono il rafforzamento dei sistemi sanitari, l’accesso alle cure mediche e la formazione del personale medico e paramedico in stretta collaborazione con le strutture sanitarie ugandesi”. “Come Ministro della Salute - ha concluso Balduzzi -“ci tengo a sottolineare che il Servizio sanitario nazionale gioca un ruolo attivo in questa partita perché il Cuamm svolge la sua attività sul territorio grazie al personale medico e paramedico pubblico in aspettativa”.

 

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