quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 08 GENNAIO 2013
Malattie autoimmuni. Metabolismo del glucosio e sistema immunitario

Secondo il Trinity College di Dublino il glucosio non sarebbe solo il carburante necessario ai linfociti T citotossici contro le cellule malate ma ne dirigerebbe la funzione. La ricerca potrebbe portare allo sviluppo di trattamenti per alcune malattie autoimmuni come sclerosi multipla e artrite reumatoide.

Il metabolismo cellulare di alcune cellule immunitarie è strettamente collegato al loro funzionamento, compresa l’efficacia contro le infezioni virali e lo sviluppo di tumori: a dirlo uno studio recentemente pubblicato su Journal of Experimental Medicine e condotto da ricercatori del Trinity College di Dublino, che riguarda in particolare il metabolismo del glucosio nei linfociti T citotossici (CTL) e la loro capacità di acquisire gli strumenti necessari per migrare e distruggere le cellule infette o quelle tumorali.
 
Questi linfociti si attivano di solito in risposta a particolari segnali, che promuovono l’acquisizione di un certo numero di strumenti citotossici utili a uccidere le giuste cellule, e che forniscono loro la capacità di muoversi all’interno dell’organismo verso i siti di infiammazione nei quali sono richiesti. Fino ad oggi il glucosio è stato sempre considerato solo una fonte energetica, ma questo studio sembrerebbe dimostrare che il metabolismo ha un ruolo molto più importante di quanto pensato finora. “Fino ad oggi si credeva che il glucosio servisse semplicemente a fornire ai CTL il carburante necessario e il materiale grezzo per facilitare la crescita cellulare, ha spiegato David Finlay, co-autore dello studio. “Ma ora è chiaro che il metabolismo del glucosio può dettare le funzioni di queste importanti cellule immunitarie”.
In particolare, l’attività di due proteine chiamate mTORC1 and HIF1• sarebbe essenziale per mantenere stabile il metabolismo del glucosio dei linfociti T citotossici, e assicurare il loro normale funzionamento: problemi con queste molecole riducono drammaticamente l’uso di glucosio nei CTL, e contemporaneamente gettano nel caos i livelli di altre molecole chiave necessarie per la normale migrazione e il funzionamento dei meccanismi che distruggono le cellule malate.
 
Uno studio importante, visto che l’attivazione inappropriata di queste cellule immunitarie contribuisce alla nascita di una serie di patologie autoimmuni come la sclerosi multipla e l’artrite reumatoide. Secondo gli scienziati autori della ricerca, questo lavoro potrebbe dunque anche essere utile a livello terapeutico per il trattamento di tali patologie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA