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Mercoledì 09 GENNAIO 2013
Umbria. Farmacie, possibili prelazioni entro il 2022 per ulteriori nuove sedi

Via libera dalla Terza Commissione riguardo alle sedi individuate dai Comuni umbri per l'ubicazione di nuove farmacie dopo l'abbassamento del quorum di abitanti necessario. La legge consente anche un diritto di prelazione, da esercitare entro l'anno 2022, per ulteriori nuove sedi in zone ad alta densità.

Parere favorevole unanime dai consiglieri della Terza Commissione alle sedi individuate dai Comuni umbri per l'ubicazione di nuove farmacie. Sulla base di quanto consentito dalla legge statale recante “Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività”, è stato disposto anche un diritto di prelazione, da esercitare entro l'anno 2022, per ulteriori nuove sedi in zone ad alta densità quali, ad esempio, le grandi strutture commerciali.

Abbassando il quorum degli abitanti riservati a ciascuna farmacia, la legge consente l'istituzione di numerose nuove farmacie: ad esempio con 168.169 abitanti il Comune di Perugia potrà disporre di 51 farmacie (attualmente sono 42) e ne ha individuate 8 nuove (a Case Bruciate, Sant'Orfeto, Bosco, Cenerente, Strozzacapponi, Balanzano, Pian di Massiano e Fontignano), rinunciando a utilizzare i resti per l'istituzione di una nuova sede. A proposito poi, del diritto di prelazione per ulteriori nuove sedi, il Comune di Perugia ha segnalato le zone dell'Aeroporto “San Francesco” e di Collestrada quali possibili ulteriori sedi di farmacie, in aggiunta a quelle spettanti per demografia. Tali strutture non vanno a concorso, ma costituiscono una riserva per la quale il Comune può optare.

Allo stesso modo Corciano ha individuato nell'area ex-Quasar, che ospiterà una grande struttura di vendita, la sua riserva ulteriore rispetto alle due nuove sedi che gli spettano per motivi demografici (Taverne e Capanne).

Non si registrano altre novità, rispetto a quanto da tempo conosciuto sulle scelte operate dai Comuni umbri per le sedi delle nuove farmacie, fatta eccezione per la zona di Lerchi, individuata e segnalata all'assessore dal Comune di Città di Castello. Tutti i Comuni hanno rispettato le prescrizioni di legge, ad eccezione del Comune di Gubbio che con una delibera di Giunta ha comunicato soltanto una delle due nuove sedi possibili, in zona Carbonesca, mentre la legge richiede espressamente una delibera del Consiglio che l'amministrazione comunale è ancora in tempo a produrre, prima che l'atto sia ratificato dall'approvazione dell'Aula di Palazzo Cesaroni.
 

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