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Giovedì 24 GENNAIO 2013
Lazio. Assobiomedica: “Inaccettabile Bondi sui ritardi pagamenti e taglio spese Asl e Ao”

Per il presidente dell’associazione che riunisce i produttori di dispositivi medici, Stefano Rimondi, “si tratta di politiche che strozzano le imprese e penalizzano di conseguenza la qualità delle prestazioni e la tutela della salute dei cittadini”.

“È inaccettabile che appena recepita la direttiva europea sui ritardi nei pagamenti, l’ex commissario Bondi abbia firmato un decreto che di fatto ne annulla l’efficacia, soprattutto in una Regione come il Lazio che paga i fornitori della Sanità in media a 330 giorni. Questo significa mettere in estrema difficoltà le imprese del settore, già penalizzate dai tagli lineari della spending review e della legge di stabilità”. Questo il commento del Presidente di Assobiomedica, Stefano Rimondi, alla notizia del taglio del 15% sui bilanci delle Asl laziali e dell’entrata in vigore dal 2013 del decreto commissariale firmato da Enrico Bondi, che stabilisce a 120 giorni il pagamento delle fatture per i fornitori di beni e servizi di Asl e ospedali laziali, oltre alla rinuncia degli interessi maturati.

“Il recepimento della Direttiva europea sui ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione – ha dichiarato Rimondi - immaginavamo che non avrebbe risolto di fatto il problema dei crediti delle imprese di dispositivi medici, ma speravamo che servisse almeno a evitare degenerazioni come quella che, invece, si sta realizzando nel Lazio. Voglio ricordare che solo nel Lazio le nostre imprese vantano più di 565 milioni di euro di fatture non pagate. Già nel 2002,  era stata recepita la direttiva sui pagamenti con il Dlgs 231/2002, che fissava a 90 giorni i tempi massimi di pagamento, ma non è mai stata rispettata”.

“Sarebbe necessario trovare soluzioni strutturali per gli equilibri di gestione degli enti sanitari – ha concluso Rimondi-, piuttosto che continuare a portare avanti politiche che strozzano le imprese e penalizzano la tutela della salute dei cittadini come il taglio del 15% sui bilanci delle Asl, introdotto dal Direttore regionale della Sanità, Ferdinando Romano. Questo atteggiamento porterà solo a un deterioramento della Sanità e delle prestazioni ospedaliere con conseguenze gravi per i cittadini, oltre che a un progressivo danno per le imprese del settore, che invece potrebbero contribuire a creare occupazione e dispositivi innovativi per la salute. Non dimentichiamo, inoltre, quanto pesa sulle imprese fornitrici la norma, reiterata da anni, che stabilisce il blocco dei pignoramenti per le Regioni commissariate, come il Lazio, che sono poi quelle che pagano più in ritardo”.
 

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