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Mercoledì 20 FEBBRAIO 2013
Carbone. Gli eurodeputati si mobilitano per l'ambiente

La crisi economica ha ridotto le emissioni di CO2 e un surplus di quote non utilizzate è rimasto disponibile, facendo precipitare i prezzi. Gli europarlamentari chiedono di non svendere i permessi per contribuire alla costruzione di un'economia a basso consumo di CO2. Ma si temono gli effetti sull'industria.

Vista la situazione di eccedenza del mercato europeo del carbone, la Commissione europea dovrebbe ritardare la vendita di nuovi permessi di inquinamento. La pensano così i deputati europei della commissione all'Ambiente, secondo i quali tenere in sospeso i prezzi del carbone può suscitare l'interesse degli investitori nelle tecnologie a bassa emissione di CO2. Anche se alcuni europarlamentari hanno espresso il timore che questa scelta potrebbe colpire l'industria proprio in fase di recessione.

Per la commissione parlamentare all'Ambiente, permettere alla Commissione europea di ritardare l'asta delle quote d'emissione di CO2 per il periodo 2013-2020 rappresenta “un messaggio chiaro in favore di un sistema - solido e sano - di scambio delle quota di emissione. Aumentare il prezzo di carbone contribuirà alla costruzione di un'economia europea a basso consume di CO2" ha indicato il presidente della commissione all'Ambiente, Matthias Groote.

La crisi economica, secondo quanto rilevato dalla commissione Ambiente, ha già ridotto le emissioni di CO2 in maniera inattesa. In questo modo, però, un surplus di quote non utilizzate è rimasto disponibile, facendo precipitare i prezzi. Per evitare un'ulteriore crisi del mercato, la Commissione europea desidera ritardare la vendita delle nuove quote e ha richiesto l'approvazione del PE e del Consiglio. Nonostante ciò, alcuni deputati si sono opposti alla proposta. "Intervenire in un sistema di mercato, con l'intenzione di stimolare i prezzi aumentando allo stesso tempo i costi per l'industria e le PMI, significa inviare un segnale negativo in tempi di crisi", ha ricordato la vicepresidnete della commissione all'Industria Romana Jordan.
 

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