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Mercoledì 27 FEBBRAIO 2013
Pubblico impiego. Cosmed: “Il nuovo blocco dei contratti sarebbe sconcertante"

“La tempistica post elettorale e l’invadenza di un Governo in scadenza su decisioni che ormai non gli competono” renderebbero il decreto di proroga del blocco degli stipendi “sconcertante”. Anche per questo la Cosmed “diffida il Governo dall’assumere iniziative improprie e penalizzanti il pubblico impiego”.

“La Cosmed diffida il Governo dall’assumere iniziative improprie e penalizzanti il pubblico impiego, nel quale sono compresi sistemi di tutela di diritti quali salute ed istruzione, che ha già pagato un prezzo elevato alla crisi economica ed alle manovre finanziarie di tecnici e politici, in termini di riduzione dell’occupazione, peggioramento delle condizioni di lavoro, perdita del potere di acquisto delle retribuzioni”. Questa la reazione della Confederazione sindacale medici e dirigenti all’”ennesimo colpo di mano” del Governo che, come anticipato ieri da Italia Oggi, sta preparando un decreto legge per prorogare il blocco delle retribuzioni e dei contratti dei dipendenti del pubblico impiego a tutto il 2014, estendendolo fino a coprire un periodo di 5 anni, quasi due tornate contrattuali. L’intenzione è di sopprimere anche l’indennità di vacanza contrattuale, “cosa mai avvenuta in passato”, osserva la Cosmed.

“Le previsioni legislative vigenti – ricorda la Confederazione - , pur non escludendo tale eventualità, prevedono una consultazione delle Confederazioni Generali ad oggi mai avvenuta. Per di più, la proroga del blocco è prevista all’interno di un insieme di provvedimenti fiscali e contributivi da attuare solo in caso di necessità. Evidentemente il vantato pareggio di bilancio e le dichiarazioni del Governo che, durante l’intera campagna elettorale, escludevano la necessità di ulteriori manovre non appartengono più all’attualità”.
 
Per la Cosmed “la tempistica post elettorale e l’invadenza di un Governo in scadenza su decisioni che ormai non gli competono renderebbero l’iniziativa particolarmente sconcertante. Passata la tregua elettorale ritorna la coazione a ripetere del passato”.

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