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Giovedì 28 FEBBRAIO 2013
Farmacisti. Lettera aperta ai futuri parlamentari

Caro Parlamento,
 vorrei chiedere  una serie di cose che ritengo siano giuste per l'intero Paese e per la nostra dignità di cittadini


Caro Parlamento,
chi ti scrive è Alfonso Albano, un farmacista cittadino italiano che non solo ha votato alle ultime elezioni politiche ma che era addirittura candidato con la lista di scopo Amnistia Giustizia e Libertà. Ovviamente parlo solo da cittadino, visto che la nostra lista di scopo non ha raggiunto il quorum necessario per portare alcun deputato in parlamento.

Oggi vorrei chiedere  una serie di cose che ritengo siano giuste per l'intero Paese e per la nostra dignità di cittadini.

Intanto c'è bisogno di un giro di vite serio su temi che sembra non stiano a cuore a una bella parte del parlamento (e mi riferisco al lato destro dell'emiciclo) appena eletto e cioè le questioni che riguardano la moralità.

Perché se da un lato alcune delle forze in Parlamento sono dichiaratamente pronte a fare ciò che noi Italiani chiediamo da tempo altre e per inciso gran parte del centrodestra continua ad esser sordo a queste sirene e con molta disinvoltura continua a candidare gente che in altre nazioni non sarebbe nemmeno in un consiglio condominiale...

Bene bisogna fare ciò che è necessario(nonostante le beffarde ironie dell'onorevole Alfano…)e cioè una legge seria ed in linea con gli altri paesi dell'Europa sul conflitto di interessi come primo provvedimento,magari accompagnato da una dieta delle istituzioni in tutte le direzioni(provincie,consigli d'amministrazione,numero di parlamentari,abolizione senza trucchi dei rimborsi elettorali,e trasparenza di tutte le cariche pubbliche nessuna esclusa).

Mi permetto di porre l'accento anche su altre questioni che stanno a cuore a tutti i cittadini come me. E nell'ordine una giustizia giusta che dia tempi certi e che garantisca a tutti quanti il rispetto dei propri doveri e diritti. L'Europa più volte ci ha bacchettato sulla questione bruciante delle carceri italiane e di come venga sfiorato ripetutamente il reato di tortura,reato peraltro non riconosciuto dal nostro codice giudiziario!E che nessuno pensi che la giustizia riguardi solo e soltanto chi ci incappa ma al contrario riguarda tutti i cittadini perché ha risvolti pesanti sull'economia e sul malcostume tutto italiano della corruzione diffusa.

Altro punto...aboliamo le caste. E qua parlo squisitamente da farmacista e mi ricollego al conflitto di interessi.

Ecco ad esempio una legge sul conflitto di interessi dovrebbe far sì che il presidente della Fofi, neo senatore Andrea Mandelli, non possa più ricoprire il suo ruolo imparziale di presidente di tutti i farmacisti d'Italia visto che è stato eletto in una forza politica che invece si erge a paladina solo dei proprietari di farmacia...

Non nutrendo grandi speranze in un atto dimissionario del suddetto neo senatore Mandelli mi auguro che ancor prima di abolire gli ordini professionali(che tutelano solo pochi iscritti) venga chiarito che un eletto non debba ricoprire cariche che siano in evidente e palese conflitto di interessi. Già in campagna elettorale avevo scritto di questa violazione eclatante, ma senza ricevere risposta alcuna da parte dell'interessato.

Ed infine una richiesta che rivolgo al nuovo parlamento tutto. Diamo vera libertà a tutti i cittadini italiani di esercitare liberamente la professione per cui hanno studiato.

Grazie al famoso e, per alcuni famigerato, decreto Bersani del 2006 sulle liberalizzazioni si è creata una categoria di nuovi esodati, i "farmacisti esodati", categoria di cui faccio parte anche io. E' concepibile in un Paese democratico che io pur avendo studiato con profitto,pur pagando con sacrifici le tasse,non possa esercitare la professione per cui ho studiato?

I farmacisti della casta parlano di noi come "parafarmacisti" quasi dimenticandosi che sino al giorno prima quasi tutti lavoravamo alle loro dipendenze ed eravamo in grado di dispensare ogni tipo di farmaco...

Facile poi fare guerre ideologiche sul fatto che la legge Bersani voglia aprire il mercato dei farmaci al capitale,ma la gente comune non capisce perché io ero un buon dottore quando lavoravo per conto terzi,ed ora che voglio solo che sia rispettato un mio diritto invece sarei un balordo non in grado di dispensare consigli e farmaci.

Dietro ogni parafarmacia c'è un nucleo familiare che cerca faticosamente di tirare il carretto sino a fine mese.

Vi immaginate voi un architetto che per legge si possa occupare solo di appartamenti ma non di villette? Un medico che possa prescrivere solo rimedi per le emorroidi per legge? Io e tanti colleghi da anni ormai vilipesi dai nostri stessi colleghi e costretti a subire logiche concorrenziali degne del far west senza che ci siano gli indiani vorremmo che il prossimo governo prenda una posizione chiara in merito alla libertà professionale. Poi davvero il merito e la preparazione faranno la differenza!!!

Cosa ci sarebbe di così scandaloso nell'istituzione della Farmacia Non Convenzionata? O davvero dobbiamo pensare che nel nostro Paese la giustizia arrivi solo dai tribunali a dallo tsunami Grillo?

Sicuro che questa volta c'è qualcuno che ascolterà le nostre istanze,ecco da questo nuovo parlamento mi aspetto che prenda coscienza di questi problemi!

Alfonso Albano
Farmacista

 

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